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Blockchain, proseguono i lavori della task force di esperti del Governo

Cresce l’attenzione dei media e del Governo che ha formato una task force di esperti, ma pochi, perlopiù “addetti ai lavori”, conoscono le opportunità offerte dalla blockchain, da alcuni definita come la più grande invenzione degli ultimi trent’anni dopo Internet. Gian Luca Comandini, membro della task force, ci spiega che tra le priorità del Governo c’è quella di fare maggiore informazione sul tema

Proseguono i lavori della task force di esperti formata dal Governo per elaborare la prima strategia nazionale sulla blockchain. Lo scorso 25 febbraio si è tenuto presso il Ministero dello Sviluppo Economico il terzo incontro della task force di esperti in materia di blockchain e tecnologie basate sui registri distribuiti. Nelle ultime due settimane le attività del gruppo sono proseguite attraverso dei “sottogruppi”, ciascuno dei quali si è occupato (e continuerà ad occuparsi) di una specifica materia. Nel corso del terzo incontro, è stato posto l’accento sulla necessità di fare maggiore informazione sul tema della blockchain, coinvolgendo non solo esperti, ma anche i “non addetti ai lavori”. Infatti, nonostante l’attenzione dei media sul tema della blockchain sia di gran lunga cresciuta rispetto a qualche anno fa, la maggior parte delle persone non sono ancora informate sulle molteplici opportunità offerte da questa tecnologia, da alcuni definita come la più grande invenzione degli ultimi trent’anni dopo Internet.

Proprio su questo aspetto si sta focalizzando l’attività di uno dei sottogruppi. “Comunicazione, conoscenza, consapevolezza e competenza sono le parole chiave del nostro sottogruppo – ci spiega Gian Luca Comandini, imprenditore, docente e membro della task force. “Il nostro sottogruppo ha un compito molto delicato perché dovrà occuparsi di elaborare delle linee guida per una corretta informazione del settore”. “Il nostro compito è duplice – sottolinea Comandini – perché, da un lato, ci occuperemo di comunicare all’esterno quello che la task force sta facendo (e farà) e, dall’altro, aiuteremo il sistema Italia (PA, Università, Scuola, testate giornalistiche ed operatori della comunicazione, ecc.) a saper informare correttamente i cittadini della portata rivoluzionaria della blockchain”. Non a caso, uno dei principali obiettivi della European Blockchain Partnership, un’iniziativa – alla quale l’Italia ha aderito a settembre 2018 – che punta a favorire la collaborazione tra i Paesi europei per lo scambio di esperienze e conoscenze, garantendo al “vecchio Continente” un ruolo di rilievo nello sviluppo e nella diffusione di soluzioni basate sulla blockchain, è proprio quello di fare maggiore informazione. L’informazione e la diffusione di conoscenze su tema della blockchain è inoltre tra gli obiettivi della dichiarazione sullo sviluppo della blockchain sottoscritta a dicembre dal nostro Paese nell’ambito del MED7, un gruppo informale che raccoglie 7 paesi mediterranei membri dell’Unione europea (Francia, Spagna, Italia, Portogallo, Cipro, Grecia e Malta). Nella dichiarazione viene riconosciuto il ruolo della blockchain e delle tecnologie basate sui registri distribuiti che, insieme ad altre tecnologie emergenti quali il 5G, l’Intelligenza artificiale e l’Internet delle Cose, possono giocare un ruolo determinante nello sviluppo economico di questi Paesi. “[È] una responsabilità dei governi – si legge nella dichiarazione – assicurare che i loro cittadini comprendano appieno il potenziale delle tecnologie emergenti e quindi promuovere e incoraggiare a tutti i livelli programmi formativi su tali tecnologie”.

“Queste due iniziative – spiega Comandini – confermano il delicatissimo lavoro che la task force dovrà svolgere su questo tema. Potremo anche centrare tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati, creando un’infrastruttura adeguata per l’Italia, ma se non sapremo raccontarla ai cittadini, nessuno la utilizzerà. Su questo punto, stiamo valutando la possibilità di spiegare ai cittadini gli elementi basilari della tecnologia blockchain attraverso delle pillole video”. “Inoltre – sottolinea Comandini – dovremmo lavorare al fine di evitare la diffusione di informazioni non corrette, con la speranza di arrivare a fare in modo che sempre più cittadini siano in grado di riconoscere autonomamente le informazioni vere da quelle false”.

Insomma, il lavoro del gruppo di esperti è complesso e richiederà ancora qualche settimana per essere definito. “Fino ad oggi abbiamo delineato l’indice strategico da seguire, ma al prossimo incontro – auspica Comandini – dovremo già avere qualcosa di più concreto. Il nostro obiettivo è quello di elaborare una strategia nazionale sulla blockchain entro la fine di marzo”.

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