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Berlusconi telefona a Ballarò per difendersi da Tremonti

Il premier ieri sera non ha chiamato Floris per difendersi da Giannini o Pagnoncelli, ma dalla leadership del proprio Ministro dell’Economia.

Berlusconi telefona a Ballarò per difendersi da Tremonti

L’intervento telefonico del Presidente del Consiglio ieri sera a Ballarò non è sicuramente avvenuto per rispondere a Massimo Giannini sull’evasione e Nando Pagnoncelli sui sondaggi.

Di Giannini e Pagnoncelli a Silvio Berlusconi non interessa una cippa. A lui interessa molto Giulio Tremonti, e la sua ascesa costante come leader del centrodestra e come pontiere con la Lega. Questo lo preoccupa e questo è il motivo che l’ha spinto ad intervenire ieri sera.

Lo ha fatto per riprendere la leadership attaccando quella del Ministro dell’Economia, a cui lui ha fatto fare la figura di chi che ha bisogno della balia, di chi non sa rispondere in un dibattito televisivo, di quello che non difende abbastanza il governo e il suo presidente.

Non a caso Tremonti, che non è l’ultimo arrivato, ha assunto un colorito terreo e ha accusato il colpo preso da un Presidente del Consiglio che di fatto lo commissaria.

Questa è l’interpretazione più autentica e la vera notizia nell’intervento a Ballarò di ieri, non le bugie sull’evasione e i falsi sondaggi. Da ieri è iniziata la guerra non più sotterranea tra Tremonti e Berlusconi, dopo quella tra lo stesso Berlusconi e Fini. Al fianco del presidente resta solo Bossi, per ora. Appena avrà fiutato anche lui l’aria e avrà capito che lo può sostituire, anche la Lega si sgancerà, e il sogno del Cavaliere crollerà come cartapesta.

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