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Berlusconi indagato in Montenegro per accordi segreti

Il partito d’opposizione del Montenegro Pokret za promjene (PZP) ha sporto denuncia presso la Corte Suprema di della capitale Potgorica, contro l'ex primo ministro Milo Djukanovic e contro il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Le motivazioni sono "Aver inflitto danni incommensurabili al settore energetico del Montenegro e provocando danni enormi al popolo montenegrino con accordi segreti". Djukanovic si è dimesso da primo ministro a dicembre dopo essere stato alla guida del paese per circa vent'anni.

Il partito montenegrino contesta sugli accordi presi, negli ultimi anni, tra il governo italiano e montenegrino e reputa che alle spalle via sia un piano volto a rendre lo stato slavo dipendente da altri stati in comparto nevralgico come quello dell'energia. Le aziende coinvolte sono la A2A e Terna. La prima vinse un appalto per la costruzione di quattro centrali elettriche entrando con il 40% nel capitale della società Epcg, impegnata nella distribizione dell'energie, mentre Terna avrebbe un pacchetto di minoranza nella società Cges con la quale avrebbe istituito un accordo di collaborazione per realizzare un cavo di trasmissione energetica che attraverserà l'Adriatico, da Tivat a Pescara, (conseguenze che gli ambientalisti denunciano come un disastro per il parco nazionale della Maiella in Abruzzo).

I costi dell'operazione si aggirano intorno ai 700 milioni di euro per 415 chilometri di cavo. I contenuti dell'accordo sono stati tenuti segreti dalle autorità del Montenegro che dovrà, però, mostrarli al Consiglio europeo in quanto Stato canditato all'ingresso nell'Unione Europea.

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