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Belgrado scontri in occasione del Gay Pride, decine di feriti e arresti

Si è svolto ieri, in forma pacifica, il Gay Pride di Belgrado, a cui hanno partecipato alcune centinaia di manifestanti. Meno pacifico quanto accaduto nei pressi: gruppi ultranazionalisti di estrema destra hanno tentato di fare irruzione nel corteo per ostacolarne lo svolgimento.

La polizia è intervenuta in massa bloccando i facinorosi, che lanciavano mattoni, pietre, bottiglie, fumogeni e urlavano slogan quali “morte ai gay”, e che in seguito hanno anche cercato di dare fuoco alla sede di alcuni partiti politici. Negli scontri sono rimaste ferite decine di persone: numerosi gli arresti. Già nel 2001 si erano verificato incidenti analoghi.

Nei giorni scorsi la Chiesa ortodossa serba si era espressa contro “contro ogni manifestazione e pubblicizzazione di orientamenti sessuali o di qualsivoglia altro orientamento personale, soprattutto se ciò offende il diritto dei cittadini alla privacy e alla vita familiare, le loro convinzioni religiose e l’inviolabilità della dignità umana”, ironizzando contro l’orgoglio omosessuale (cfr. Peace Reporter dell’8 ottobre).

Benché avesse invitato alla non violenza, numerosi preti con tanto di icone e stendardi religiosi hanno preso parte alla contromanifestazione, invocando preghiere per “salvare la Serbia” dai “malati omosessuali”.

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