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Beckham spende 2 mln per rimanere al Milan... e Mourinho vuole andarsene

Alla fine l’ennesima telenovela del calcio italiano sembra stia per giungere a termine.
 
Beckham rimane al Milan. Così ha detto Galliani arrivando in Lega Calcio, specificando però che il contratto non è ancora firmato, ma ci sarebbe l’intenzione sia del Milan che dei Los Angeles Galaxy di lasciare Beckham in rossonero per tutta la stagione per poi tornare definitivamente a gennaio 2010 (a 34 anni suonati).

Sono 5 i milioni che il Milan pagherà agli americani, e due di questi ce li metterà lo stesso Spice Boy che ha deciso di rinunciare a parte dell’ingaggio per «aiutare» il Milan.
 
Ora c’è da capire chi fa l’affare. Beckham sicuramente sì, in fondo un paio di milioni per lui non sono granché, in confronto alla visibilità che può avere, le cose che può vincere e la nazionale che può riprendersi (anche se solo come un simbolo). I Los Angeles Galaxy ci guadagnano qualche milione, che non fa mai male, e soldi, che tanto mantenere Beckham gli costava e non gli portava niente in cambio. Niente infatti è quello che i LA hanno combinato in questi 2 anni in cui l’ala più sopravalutata (? ai posteri l’ardua sentenza) d’Inghilterra è sbarcata in terra USA.
 
E il Milan? Il Milan ha speso 3 milioni più l’ingaggio per tenersi un ragazzo 34enne (li fa a maggio 34 anni) da mettere in formaldeide assieme agli altri.
 
L’immagine però nel calcio conta ancora tanto, e Beckham porta frotte di sponsor e visibilità e un destro che qualcosa ancora può regalare.
 
Galliani ha poi parlato della stagione del Milan dicendo: “La mia diagnosi è chiara - dice Galliani - il Milan ha una serie di infortunati tali che ha determinato i risultati di questa stagione, è chiaro che con tutte queste assenze siamo una squadra diversa. Del resto tutte le squadre che fanno giocare le seconde linee hanno qualche difficoltà”...e chi vuol capire capisca...
 
E a proposito, il vice presidente del Milan lancia una stoccata a Mourinho e, alla domanda di cosa pensasse dell’ormai famigerata conferenza stampa, dice: “ero via, ero lontano, in altri continenti arriva tutto ovattato e le cose che qui sembrano importanti ti sembrano meno significative. Poi io sono dell’idea che ai tecnici debbano rispondere i tecnici, diverso sarebbe se le dichiarazioni fossero di un presidente. Se Mourinho avesse detto che tutti i giocatori del Milano sono scarsi, gli avrebbe risposto Ancelotti”.
 
Mourinho ha ormai perfettamente capito che in Italia bisogna sempre stare in prima pagina e ormai ogni dichiarazione viene rilanciata di forza, come le sue dichiarazioni sul futuro italiano: “io lasciare l’Italia? Nel calcio non si sa mai, puoi restare due, tre, quattro o dieci anni, dipende da tutto. Ma è certo che io non sto lavorando per l’arrivo di un altro allenatore”. Ma Mou ci piace perché non si smentisce e se qualcuno non l’avesse capito lui ci ribasdisce che: “Io stufo del calcio italiano? No, l’unico aggettivo per dire come mi sento ora non è arrabbiato, ma orgoglioso di me”. È orgoglioso di sé, qualcuno dubitava?

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