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Batterio killer: bioterrorismo? Gran Bretagna rafforza controlli antiterrorismo alimentare

La Gran Bretagna rafforza le misure di controllo antiterrorismo alimentare. Nei casi di diffusione improvvisa di pandemia da batteri o da virus il protocollo di indagine prevede comunque misure cautelative ed indagini su bioterrorismo

Nelle ultime ore in Gran Bretagna le autorità hanno disposto il rafforzamento dei controlli antiterrorismo alimentare nell'ambito dell'allarme epidemia di Escherichia Coli che sta mordendo tenacemente l'Europa.

"In questi casi - dichiara Maria Rita Gismondo Responsabile del laboratorio di microbiologia dell'ospedale Universitario Sacco di Milano - le precauzioni non sono mai troppe, tra l'altro sono procedure previste proprio dai protocolli di indagine, ma bisogna trovare l'anomalìa base, in ragione della prova certa che dimostrerebbe una contaminazione volontaria".
 
La dottoressa Gismondo - già nota a livello internazionale per aver messo a punto un test contro l'antrace - spiega all'Adnkronos salute che ogni qualvolta si verificano casi di "nemici invisibili", virus o batterio, come nel caso E.Coli, è giustificato che le autorità competenti seguano la pista del bioterrorismo. Anche l'errore involontario di un ricercatore non va mai escluso. Inoltre 'L'organizzazione Mondiale della Sanità' ha definito l'E.Coli un microrganismo mai circolato prima.
 
"L'agente protagonista di un attacco bioterroristico - conclude l'Esperta - può essere qualunque microrganismo in grado di diffondersi nell'ambiente: sia nel caso di germi nati dalla combinazione naturale , ancora più aggressivi, sia di 'chimere' fabbricate in laboratorio" 
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