Bagarre a Montecitorio, Napolitano: tutti a rapporto

Sfanculamenti, giornali in faccia, vajassate a josa. Montecitorio come al mercato, deputati che fannoa gara a chi urla di più. Ci pensa Napolitano: così non si può andare avanti. Tutti a rapporto in Presidenza.
Sfanculamenti, giornali in faccia, tessere volanti, vajassate a josa. Montecitorio come il mercato, deputati che gareggiano a chi urla di più. Ci pensa Napolitano: così non si può andare avanti. Tutti a rapporto in Presidenza!
Il Parlamento è ormai allo sbando, e tutto per colpa della fretta dannata che ha qualcuno di concludere "i suoi affari" prima del 6 aprile. Hai voglia a dire che è una persecuzione. Avete sentito Travaglio, sì? E' dall'83 che Berlusconi (ribattezzato Svicolone per l'occasione) dribbla i tribunali. Eppure, allora non era un politico, ma è grazie all'amicizia con Craxi, che oggi è quel che è. Il suo impero e lo strapotere è cresciuto a dismisura a partire dal giorno che le sue reti abusive sono state bonificate dal compare Bettino.
Ma torniamo a bomba. Solo ieri, seguendo i lavori in diretta alla Camera, ho capito le manovre schizofreniche del Pdl, causa delle innumerevoli bagarre. Mi spiego. Il blitz sul processo breve era calcolato in base ai presenti in aula, infatti avevano ottenuto l'inversione dell'ordine del giorno grazie a 15 voti di scarto. Ma poi è successo il patatrac e Fini ha sospeso la seduta. L'indomani, cioè ieri, si riprende. Però, stranamente, la maggioranza questa volta chiede che la discussione sul proceso breve sia rinviata alla prossima settimana. E come mai questa svolta improvvisa? Se avete seguito i vari botta e risposta, l'insistenza del deputato Pdl che pretendeva la certezza della ricalendarizzazione, avrete certamente colto l'intento.
Perché rimandare se il giorno prima si era fatto del tutto per anticipare? La risposta è lampante: in quel momento la Camera dei deputati, e quindi la maggioranza, non era al completo. Di fatti, se ho ben capito, in contemporanea, ieri il Cdm era impegnato a discutere l'emergenza immigrati. Dunque, molto probabilmente, essendo slittato il tutto alla data non prevista nei loro piani premeditati, i furboni, ritrovatisi a doverne discutere nel giorno sbagliato, hanno fatto marcia indietro, chiedendo e ottenendo il rinvio a martedì prossimo.
Non solo. A giudicare dalle parole del Premier, sarebbe previsto un rimpasto che vedrà un aumento dei numeri del Governo. Ergo, meglio rimandare e puntare sul sicuro. Solo il giorno prima avevano stravolto l'ordine dei lavori, per lo stesso identico motivo: presenze certe che gli avrebbero assicurato la vittoria.
Il giochetto però si è rotto grazie alla crisi di nervi di cui è preda questa legislatura al servizio del Capo Banda, il quale, evidentemente, sente il cappio stringersi al collo. Meno 5 al fatidico 6 aprile. E a completare l'opera ci si mette anche Napolitano che, alla luce delle pagliacciate a tutto schermo andate in onda negli ultimi due giorni, s'allarma e decide bene di convocare i capigruppo al Colle. Bel pesce d'aprile, eh?
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