Around al Bellini di Napoli
Una valigia smarrita in aeroporto viene rimbalzata in ogni angolo del mondo. Toccando America latina, Africa sino ad arrivare a New York, girovagando incontra culture, razze, costumi diversi. Il suo viaggio è gioioso ma anche ironico e come detto spettacolare.
La crew degli MNAI’S - vincitrice tra l’altro di tre edizioni di seguito dello Street Fighter World Tour - annovera alcune eccellenze riconosciute a livello mondiale nell’ambito dell’hip-hop e non solo.
Si tocca il tema dell’integrazione, con la diversità di stili presenti nella Crew multietnica, formata da 7 ballerini e 3 ballerine - la comunicazione e l’acrobazia dalla Street dance alla danza classica e contemporanea - confluiscono in un flusso comune di racconto.
C’è Carlos, italiano ma originario del Congo, oggi uno dei ballerini di hip hop più apprezzati nel mondo. Simone Panzera, tra i primi quattro ballerini del mondo della disciplina del poppin’;
Marco Cristoferi, interprete di breakin’;
Xu Ruichi, ballerino cinese italiano di prima generazione, pratica l’hip hop e la new style;
Imad Kerrachi, uno dei breaker più apprezzati sulla scena internazionale nonostante la giovane età;
Mattia Quintavalle, che pratica hip hop new style dai sapori caraibico/giamaicani;
Enrico Savorani, anche lui specializzato nel breaking;
Lidia Carew, di madre italiana e padre nigeriano che ha perfezionato studi di danza in alcune delle migliori scuole americane dove ha studiato il suo stile modern - contemporaneo;
Jessica Sala, ballerina di modern jazz e specializzata in discipline come voguing e girly style;
infine, Beatrice Restelli, l’artista più giovane della compagnia, di formazione classica.
L’apporto della tecnologia video digitale di cui si avvale Around, un complesso sistema di proiezioni e cortometraggi, dà l’ impressione allo spettatore di essere anche lui trasportato nei paesi toccati da questo giro del mondo in danza.
I ragazzi sono promossi a pieni voti. Il pubblico applaude e alla fine canta sulle note di “The Wall” dei leggendari Pink Floyd. Il teatro è immaginazione, ma spesso la danza e la musica sono le strade per giungere alla realtà virtuale ancora più velocemente.
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox