• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Antonello De Pierro motiva il suo no alle ronde

Antonello De Pierro motiva il suo no alle ronde

Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Lo Stato deve tutelare i cittadini, l’autotutela è un segno di resa”.

Il decreto governativo non fa altro che sancire il fallimento di tutti gli slogan sbandierati dal governo e dalle amministrazioni locali di centro-destra in campagna elettorale” Con questa frase il presidente del movimento Italia dei Diritti Antonello De Pierro ha commentato il provvedimento istitutivo delle ronde civiche emanato dall’esecutivo. “Non si può sopperire all’ingente taglio apportato al comparto della sicurezza - ha aggiunto De Pierro - con degli escamotages folkloristici che hanno tanto il sapore di farsa e che sono in evidente contraddizione con quanto promesso dalla coalizione berlusconiana.
E’ lo Stato che deve sobbarcarsi l’onere di tutelare la sicurezza delle nostre strade e dei nostri spazi pubblici, assicurando alle forze dell’ordine risorse e personale idoneo ad una concreta ed efficace operatività. Il fantomatico poliziotto di quartiere di cui tanto si è parlato è stato forse collocato in pensionamento anticipato? Credo che l’intenzione occulta sia quella di combattere gli immigrati, facendo leva sulle pulsioni xenofobe a cui i cittadini sembrano essere particolarmente esposti, soprattutto in tempi di crisi economica in cui il fascino delle politiche decisioniste ed antidemocratiche così come delle soluzioni muscolari fai-da-te al problema del presidio territoriale tende ad accrescersi in modo esponenziale. Queste squadre possono essere facilmente permeabili a infiltrazioni da parte di soggetti facinorosi ed esaltati e innescare un meccanismo perverso di autoalimentazione della paura e della percezione di insicurezza che nulla ha a che spartire con una corretta gestione della cosa pubblica. "Inoltre - ha concluso il presidente dell’Italia dei Diritti - non possiamo accettare che abbiano contribuito al varo di questi provvedimenti dei parlamentari condannati in via definitiva che sono nella posizione giuridica di pregiudicati e che, di conseguenza, non sono certo le persone più indicate a legiferare in materia penale.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares