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Anna Frank e la felicità. Il disarmo nucleare premiato nel 2017 con il Nobel per la pace: diritto al futuro per l’umanità intera

Anna Frank e la felicità. Il disarmo nucleare premiato nel 2017 con il Nobel per la pace: diritto al futuro per l’umanità intera.

di Laura Tussi

FARO DI ROMA

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Anna si ritrovava reclusa con una fanciullezza spezzata dalla guerra. La seconda guerra mondiale: la più spietata delle atrocità del cosiddetto secolo breve. Dai Lager, ai bombardamenti fino all’altrettanto crudele epilogo di Hiroshima e Nagasaki

Le parole della felicità

Credo che ogni giorno dovremmo soffermarci e scrivere tre frasi per dire a noi stessi quello che ci ha reso felici.

Anna Frank scriveva sempre nel suo diario tre parole o frasi che ogni giorno rappresentavano un evento, una cosa, un particolare che la rendessero felice.

Lei si ritrovava reclusa con una fanciullezza spezzata dalla guerra. La seconda guerra mondiale: la più spietata delle atrocità del cosiddetto secolo breve. Dai Lager, ai bombardamenti fino all’altrettanto crudele epilogo di Hiroshima e Nagasaki.

Il diario come antidoto al baratro della disperazione della violenza e della guerra

Anna scrive nel suo diario per non farsi prendere dalla disperazione per non perdersi nel baratro più oscuro del buio abissale.

Agire per il massimo bene possibile

A proposito di Anna Frank, ogni giorno quando mi sveglio penso sempre che sono fortunata perché innanzitutto mi sono svegliata e sono viva e poi ho una preziosa vita umana e che non devo assolutamente sprecarla.

Dunque dovrò usare tutte le mie energie per migliorarmi e per aprire il mio cuore agli altri e avere per gli altri parole gentili e non pensieri malvagi e cattivi. Dunque devo cercare di non arrabbiarmi, ma di fare tutto il bene che posso.

Oggi un amico mi ha donato una buona parola: felicità

E mi ha descritto come la mette in pratica per se stesso e in rapporto alla madre molto anziana. Perché la migliore parola che possa regalare un amico è la parola felicità, da attualizzare giorno per giorno nel corso dell’esistenza.

Dobbiamo essere felici per il solo fatto di vivere e di esistere e di essere in questo mondo

Per esempio quando tutto sembra perso e buio è necessario donare il barlume di luce interiore che mi sta nel cuore alle persone più vicine nei momenti difficili.

Dobbiamo essere felici anche per il solo fatto di esistere e di essere in vita assieme a tutti gli esseri senzienti nell’immensità infinita di questo nostro universo.

Felici di trovare una alternativa all'estinzione totale

Perché siamo forse gli unici esseri viventi di questa infinita infinità e per questo motivo dobbiamo preservarci dall’estinzione totale che può derivare da molti fattori, ma soprattutto da una guerra nucleare che può innescarsi anche solo per un errore umano o di dispositivi tecnologici.

Il diritto alla pace implica il diritto alla felicità per tutelare l'ecosistema terrestre

Il diritto alla pace sancisce la responsabilità dell’unica famiglia umana nel salvaguardare l’ecosistema e la specie animale, umana, vivente, terrestre.

La guerra nucleare è l'antitesi del bene

Una guerra nucleare annienterebbe per sempre il significato e il portato dell’entità umana, tutta la sua storia, positiva o negativa che sia e dei progressi che la civiltà abbia compiuto in sintonia con la natura e con madre terra.

La felicità è un diritto come la pace e l’essere umano ha la necessità appunto di vivere e sopravvivere senza la paura della guerra nucleare. Perché questo sta scritto nel "diritto alla pace" che dovrebbe essere codificato dall’Unesco, ossia l’agenzia scientifica e culturale dell’Onu.

Il diritto alla felicità e alla pace per una svolta umanistica ancora prima che umanitaria

Il diritto alla felicità e alla pace vanno di pari passo oltre le barriere ideologiche, per una svolta umanistica ancora prima che umanitaria, affinché l’oppresso, l’emarginato, l’ultimo della terra siano redenti, salvati e valorizzati, in un abbraccio che accoglie perché vogliamo la pace.

Un motivo per essere felici. Il Premio Nobel per la pace 2017 per il disarmo nucleare universale.

Il Premio Nobel per la pace per il futuro dell'umanità

Ican, una campagna per rafforzare l’impegno antinucleare, oggi sottovalutato e tralasciato, che è impegno per un mondo fondato sulla forza dei diritti umani e dell’umanità.

La proibizione delle armi nucleari: una rivoluzione per i movimenti pacifisti mondiali

La proibizione giuridica delle armi nucleari con il Tpnw/Tpan, votata da una Conferenza ONU il 7 luglio 2017, è una conquista quasi a portata di mano da parte del movimento pacifista mondiale. Il suo valore sarebbe “storico” e farebbe fare dei passi avanti a tutta l’architettura del diritto internazionale (incluso il diritto alla libera circolazione delle persone sulla Terra che è casa di tutti): un percorso che possiamo far coincidere con la nonviolenza efficace.

Testimoniare la pace: il messaggio del premio nobel a Ican

L’assegnazione all’International Campaign to Abolish Nuclear Weapons del Nobel per la Pace è un riconoscimento a coloro che, in tutto il mondo, si sono impegnati da lungo tempo, e in particolare dalla nascita dell’Iniziativa Umanitaria (Oslo 2013), per l’eliminazione delle armi nucleari, e chiama tutti noi a unificare i nostri sforzi, al di là delle legittime e anche importanti differenze tra le organizzazioni della società civile, che rimangono una ricchezza, non un limite.

Il Premio Nobel per la pace per il disarmo nucleare universale nasce a New York, a palazzo di vetro, la sede delle Nazioni Unite

Noi lanciamo la proposta concreta a tutti i disarmisti e gli antinuclearisti di condividere le speranze che la campagna Ican ha aperto alla possibilità di liberare l’umanità dal rischio dell’olocausto nucleare: non è cosa da poco che si certifichi da parte del Comitato per il Nobel l’importanza del Trattato di proibizione delle armi nucleari (Tpan) adottato dalla Conferenza Onu di New York il 7 luglio 2017.

La direttrice di Ican rende tutti noi pacifisti responsabili del Premio nobel per la pace e del disarmo nucleare

Beatrice Fihn, allora direttrice esecutiva di Ican, che è andata a ritirare il premio a Oslo il 10 dicembre 2017, ha dichiarato: “Every single partner organisation owns this prize and we all need to use it to maximize the impact of our organisations work on the ban treaty”. "Ogni singola organizzazione partner possiede questo premio e tutti dobbiamo usarlo per massimizzare l'impatto del lavoro delle nostre organizzazioni sul trattato di divieto", sostiene Beatrice Fihn.

Perché l'Italia non ratifica il Trattato di proibizione delle armi nucleari?

Nel nostro Paese abbiamo l’urgenza di sollecitare un cambiamento di rotta da parte del governo: l’Italia dovrebbe ratificare al più presto il Tpan, in coerenza con l’articolo 11 della nostra Costituzione, anche per dare impulso all’alternativa di un’economia di pace. Per essere coerenti e credibili con quanto sopra richiesto, dovremmo anche liberarci con decisione autonoma, unilaterale, delle bombe atomiche Usa ospitate nelle basi o fatte transitare (in “momenti eccezionali”?) nei porti “nuclearizzati”, in incostituzionale, e ormai del tutto anacronistica, ottemperanza della “condivisione nucleare Nato” da parte dell’Italia.

Tutti i gruppi pacifisti e nonviolenti possono aderire al Premio Nobel per la pace

Tutti i gruppi possono aderire a Ican compilando il seguente form: http://www.icanw.org/become-partner.

Abbiamo aperto - su iniziativa dei Disarmisti Esigenti, PeaceLink e altre associazioni - un canale YouTube, in cui raccogliamo i brevi video-appelli di personalità dell’attivismo nonviolento che invitano i movimenti di base a fare parte costruttiva, creativa e attiva della rete internazionale Ican.

Per collegarsi bisogna andare sul canale YouTube “Siamo tutti premi Nobel per la pace con ICAN”.

Il mondo dell'associazionismo pacifista tra ecologia e disarmo nucleare e antifascismo

Tra le associazioni che promuovono la campagna quelle con cui collaboriamo più strettamente sono PeaceLink e i Disarmisti Esigenti. PeaceLink - telematica per la pace, oggi è molto impegnata sul caso ILVA e si è costituita parte civile del maxiprocesso “Ambiente svenduto” contro l’inquinamento industriale del più grande colosso siderurgico d’Europa che continua a mietere vittime nella città di Taranto. I Disarmisti Esigenti sono un coordinamento di associazioni basate sui grandi moniti e appelli all’umanità del partigiano francese Stéphane Hessel con il suo libro postumo pubblicato in Italia Esigete! Un disarmo nucleare totale.

Il trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari è un'autentica svolta per il genere umano nella sua complessità

Il trattato Onu è stato varato a New York nel Palazzo di Vetro da 122 nazioni dietro la spinta determinante della società civile internazionale organizzata in Ican. A questa stesura erano presenti di persona Alfonso Navarra, storico ecopacifista, attivista nonviolento storico compagno di lotte insieme a Peppino Impastato e importante protagonista delle battaglie per il disarmo nucleare da Comiso ai porti a rischio nucleare, Giovanna Pagani, dirigente di Wilpf Italia, e lo scienziato italo-francese Luigi Mosca.

I Libri per la pace e la nonviolenza a sostegno del Premio Nobel per la pace a Ican

Con Alfonso Navarra, Fabrizio Cracolici, Adelmo Cervi e Alessandro e Luciano Marescotti in particolare abbiamo scritto i libri La follia del nucleare e Antifascismo e Nonviolenza: essi tracciano il percorso che ha condotto l’Onu e la società civile internazionale al trattato del 7 luglio 2017. Lo slogan positivo della cultura di pace che sta alla base di questi trattati si riassume nel motto “Prima l’umanità, prima le persone”. Questo adagio, nella nostra interpretazione, applicata specialmente all’Italia, ma con un’ottica globale, contrappone la nuova cultura della pace del XXI secolo al rischio di una subcultura parafascista e sovranista e autoritaria e suprematista.

 

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