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Angelo Scola è il nuovo arcivescovo di Milano

Sotto una pioggia di congratulazioni entra a far parte dei porporati ambrosiani Angelo Scola. Nominato direttamente da Benedetto XVI, prende il posto del Cardinale Tettamanzi, che ha servito la diocesi milanese dal 2002. Un benvenuto trionfale per il neo-eletto, da Sangalli, presidente Confcommercio Milano e Camera di Commercio, che accoglie la nomina con fiducia e apertura Scola, a nome delle numerose imprese che lavorano sul territorio. Per poi passare a un lungo elenco di personalità, come il rettore della Cattolica Lorenzo Ornaghi che si dice onorato di fronte all’elezione di un ex studente dell’Università. Come anche il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella che dichiara "Il cardinale Scola da anni contribuisce alla vita della Chiesa e in particolare alla sua presenza pubblica con un alto profilo culturale e una chiarezza di giudizio riconosciuti da tutti, che saranno ancora piu' preziosi per il nuovo compito che lo attende, considerando soprattutto i grandi nodi che in questo momento il nostro paese affronta”.

Davanti al vento di rinnovamento che ha investito Milano con la vittoria di Pisapia, non passa inosservato il ricco curriculum vitae del cardinale. Molto amico di don Giussani, rimane ancora una figura attiva nel movimento di Comunione e Liberazione. Onorato professore universitario presso l’Università di Friburgo e successivamente alla Pontificia Università Lateranense, nel 2005 riceve l’importante carica di Patriarca di Venezia. Ma se la nomina di Scola sembra cadere sotto i migliori auspici, il suo predecessore, ex-presidente della Cei, non fu così fortunato, ricevendo ripetuti ostacoli.

Alberto Melloni, scriveva nel 2009 dei duri attacchi della Lega Nord, quali presunti tentativi di condizionare la scelta post-Tettamanzi, quando Calderoli affermò che la presenza di Tettamanzi sul territorio milanese era “come mettere un prete mafioso in Sicilia” per indicare la lontananza dell’arcivescovo dal territorio. Fino ad arrivare all’appena terminata campagna elettorale, durante la quale Salvini, esponente della Lega, lo accusò di fare politica, appoggiando Pisapia e le sue posizioni riguardo alla possibilità della costruzione di una moschea. Attaccato anche dalle pagine de Il Giornale con la penna di Sallusti, Tettamanzi ricevette in quell’occasione la solidarietà del giornale dei vescovi, Avvenire, che affermava attraverso le parole di Monsignor Crociata, segretario Cei: “La Chiesa non si schiera. Salvaguardare i beni comuni come l’acqua”. La nomina del Patriarca di Venezia porterà forse una ventata di novità anche tra le sale della curia milanese.

Commenti all'articolo

  • Di Piero Cappelli (---.---.---.246) 7 agosto 2011 08:18
    Piero Cappelli

    Certo il fatto che il card. Scola arrivi a Milano vuol dire molto tra cui anche una combinazione che potrebbe risultare esplosiva: il duetto Formigoni - Scola. entrambe ciellini e provenienti entrambe dal movimento di don Giussani che oggi mi sembra essere un o diverso dalle origini e dal dopo-Giussani. vedremo quale imput ha dato a Scola il Papa conferendogli la nomina ambrosiana, della più grande diocesi del mondo! gli arcivescovi da Montini in poi sono stati tutti non vicini a CL, ma semmai contrari alle logiche deterministiche, sia ecclesiali sia socio-politiche, che i vertici del movimenti hanno instaurato dove sono arrivati al ’potere’. per cui vedremo come governerà la diocesi il card. Scola. a Venezia sembra abbia messo su un’ottima organizzazione e realizzazione di eventi e strutture della diocesi del Leone. ora staremo a vedere già quale sarà il primo messaggio, lettera pastorale, che Scola darà al suo nuovo popolo ambrosiano e forse capiremo qualcosa di più. Piero Cappelli 

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