Amore tra le sbarre: audizione in videoconferenza in Parlamento
Tempo fa mia figlia ha scritto queste parole: Nessun uomo al mondo potrà mai essere paragonabile al mio dolcissimo papà… nessuna persona sa amare come lui! Ed io ti aspetto. (Diario di un ergastolano)
Da tempo è stata presentata una proposta di legge per cercare di mantenere e migliorare le relazioni affettive con i propri familiari che vivono dietro le sbarre. L’altro giorno, nel carcere di Padova dalla Redazione di “Ristretti Orizzonti”, in collegamento via skype, alcuni detenuti e i loro familiari hanno dato la loro testimonianza alla Commissione Giustizia della Camera sul tema degli affetti in carcere. Contemporaneamente alcune dichiarazioni di certi politici “Bordelli in carcere”; “I nostri penitenziari non devono diventare postriboli ed i nostri agenti penitenziari non devono diventare guardoni di Stato” mi hanno fatto cadere le braccia e il cuore per terra. E ho pensato come a volte sanno essere “cattivi” i “buoni” che non commettono reati, che hanno la fedina penale pulita e che forse fanno la comunione tutte le domeniche durante la messa. Si parla spesso di responsabilizzazione dei detenuti, ma difficile che un detenuto si senta responsabile quando su certi giornali legge titoli come “Celle a luci rosse”. È difficile pentirsi del male fatto quando una volta in carcere, in nome del popolo italiano, ti proibiscono di dare, o ricevere, un bacio o una carezza in intimità con i propri genitori o con la propria compagna o con i propri figli. In questo modo col passare degli anni in carcere smarrisci la forza e la voglia di amare. E la cosa più tremenda è che non ti accorgi neppure di perderla perché con il passare del tempo “l’Assassino dei Sogni” (come chiamo io il carcere) ti mangia tutto l’amore che avevi prima di entrare in galera.
Per chi volesse ascoltare la registrazione dell'audizione: http://www.radioradicale.it/scheda/457653/commissione-giustizia-della-camera?i=3478023 (03.11.2015)
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