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Ammettere di non comprendere Antonio Di Pietro

A prescindere dal fatto che credo sia uno dei momenti più tragici e drammatici della nostra democrazia: il 27% dei giovani è disoccupato, il numero degli insegnanti è diminuito del 4% mentre è aumentato quello dei prof di religione, i calciatori intransigenti sono decisi a scioperare, anzi no, il tutto condito dalle parole di Marchionne, l'Ad della Fiat, che stressato com'è ha dichiarato che vorrebbe vedere quante persone sarebbero disposte a fare la sua vitaccia.

La crisi di valori, la crisi morale che sta vivendo il nostro Paese, secondo il mio modesto parere ha surclassato e di gran lunga le varie crisi, economica, immobiliare ed occupazionale, un po' come ha surclassato in questi giorni nei media e non solo, la morte di Sandra Mondaini (è pronta una piazza) a dispetto di quella del tenente Romani in Afghanistan.
 
Mi sembra logico e scontato per me, ma anche per quelli che come me sognano di andare alle urne "per cambiare qualcosa", per non votare più Berlusconi ed esserne fieri soprattutto, guardarsi un po' attorno.
 
Fermo restando che un PD del genere vada escluso a priori, con quel cecchino di Bersani a dir poco agguerrito, che in questi anni la cosa più trasgressiva e rivoluzionaria che è riuscito a fare è stata tapezzare l'Italia con la sua foto e con le maniche rimboccate, e con lo slogan "Per giorni migliori, rimbocchiamoci le maniche", arriviamo al nocciolo della questione: Antonio Di Pietro.
 
Vedi una rondinella con i colori dell'arcobaleno, leggi "L'Italia dei Valori - Dalla parte dei cittadini", e pensi sia arrivato il partito giusto! Poi ascolti ieri Antonio Di Pietro in aula:


 
Ecco, poi pensi, questo è il momento di pensare a quella crisi di valori, a quella crisi morale a cui accennavo all'inizio. Non per niente, si chiama "Italia dei Valori", mica "Italia dei lavori" o "Italia degli immobili", e nemmeno "Italia degli affari nostri".
 
Il momento è drammatico, un tasso di disoccupazione che ha raggiunto l'8,5%, 1 giovane su 3 che non lavora, abbiamo un debito pubblico di 1838 miliardi, il tutto mentre Marchionne si lamenta perché non fa un giorno di ferie (che bisogna sempre tenerlo presente), e giustamente Antonio Di Pietro se la prende con Berlusconi che a Porta a Porta, più di due anni fa, gli diede del bugiardo perché aveva una laurea finta, una "Laurea dei Servizi".
 
Poi leggi sul blog di Di Pietro che mercoledì la Camera ha negato l'autorizzazione a procedere nei confronti di Berlusconi, per le invettive che gli furono lanciate a Porta a Porta, e da lì capisci il motivo degli strali di Di Pietro, ma soprattutto capisci ancora di più.
 
Perché poi ti ripiombano nella mente i giovani senza lavoro, i prof di religione che aumentano, i calciatori che scioperano, Marchionne che è esaurito, il tenente che muore, la piazza subito pronta per Sandra Mondaini... e poi pensi: "L'Italia dei Valori - Dalla parte dei cittadini".
 
Che culo.

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