• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Home page > Tempo Libero > Fame&Tulipani > Alitalia va male per colpa delle pratiche elusive di Ryanair. (...)

Alitalia va male per colpa delle pratiche elusive di Ryanair. Davvero?

Nelle more degli spasmi di Alitalia, che ormai si configura come un “regalo ad orologeria” del grande statista di Arcore, ed attendendo che qualche coniglio esca dal cilindro delle patriottiche “banche di sistema”, oggi vi presentiamo la “soluzione” dei sindacati.

È -ovviamente- una garanzia di fallimento, ma ve la segnaliamo perché esempio eclatante della mentalità che ha ridotto questo paese un relitto alla deriva dell’economia mondiale, in attesa dell’affondamento liberatorio.

Il segretario nazionale della Filt-Cgil, Mauro Rossi, si entusiasma per la multa inflitta da un tribunale francese a Ryanair, colpevole di non aver rispettato il diritto del lavoro francese. Anni addietro Ryanair aveva infatti assunto personale per una propria base francese (poi chiusa) con contratto di lavoro irlandese. Il motivo è intuitivo: in Francia gli oneri sociali sono al 40-45% , contro solo il 10,75% di quelli irlandesi. In questo modo, secondo i giudici francesi, la compagnia irlandese avrebbe creato condizioni di “dumping sociale”, oltre che danneggiato il sistema della Sicurezza sociale francese, a cui andrà metà della sanzione imposta agli irlandesi, pari 9 milioni di euro. L’accusa aveva chiesto una punizione “esemplare” per Ryanair, con richiesta di danni pari al valore di quattro aerei Boeing 737 utilizzati dalla compagnia nel periodo 2007-2011 nella base incriminata, quella di Marignane, tra Marsiglia ed Aix-en-Provence.

Per parte loro, gli irlandesi si sono difesi sostenendo che gli aerei erano registrati in Irlanda, che tra i 127 dipendenti della base i francesi erano una minoranza e che questa prassi non è mai stata contestata dalla Commissione europea. Ma come entra questa disputa francese con la disastrata Alitalia? Entra perché per i sindacati basterebbe diventare un po’ più “francesi” ed i problemi di Alitalia sarebbero risolti. Sostiene Rossi:

«Non servono invenzioni, basta copiare ciò che è in vigore in tutti i paesi d’Europa e solo cosi avrebbe senso l’ennesimo piano di salvataggio di Alitalia. La sentenza del tribunale francese che condanna Ryanair a 10 milioni di euro di danni e di interessi e ad una multa da 200mila euro è una parziale esemplificazione del motivo per cui i francesi hanno ancora una compagnia di bandiera. Nel nostro paese invece, dove la compagnia l’abbiamo persa nel 2008 ed in questi giorni assistiamo alla nuova agonia del vettore nazionale la penetrazione nel mercato domestico dei ‘banditi’ Ryanair che evadono tutte le leggi italiane, non solo quelle del lavoro, ha volumi non confrontabili con il resto d’Europa»

Quindi, ecco il proiettile d’argento: Alitalia va male per colpa delle pratiche elusive di Ryanair. Averlo saputo prima, ci saremmo risparmiati molte angustie ed ancor più denaro dei contribuenti. E noi che pensavamo che Alitalia andasse male a causa di strategie aziendali demenziali, che non hanno fatto che aggravarsi anche dopo la “privatizzazione relazionale” ai Capitani coraggiosi. E se il problema è l’eccesso di concorrenza, ohibò, pensate che Alitalia ha avuto il monopolio della Milano-Roma per tre anni, mettendo a nanna l’Antitrust, peraltro mai troppo vigile.

Chiedere protezione dalla concorrenza pensando che questa sia condizione necessaria e sufficiente per “proteggere” un settore o un “campione” nazionale da errori strategici (per usare un blando eufemismo) esprime la miopia tipica di un paese che continua a considerare la competizione come considera, nel proprio mainstream culturale, il denaro: un peccato inemendabile.

Quando questa forma mentis incrocia una “classe dirigente” di predatori, e trova con essa fertile terreno comune nel precetto che il consumatore è solo un pollo da spennare, gli esiti sono quelli che abbiamo tutti sotto gli occhi, quotidianamente.

 

Foto: Mikel Ortega/Flickr

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.70) 4 ottobre 2013 13:22

    per pagare 10 euro in meno non venderesti solo il tuo paese , ma probabilmente anche tua madre ,caro autore del suscritto articolo

  • Di (---.---.---.207) 4 ottobre 2013 15:16

    Che l’Italia sia un paese fortemente penetrato dalle low cost è un dato di fatto, non lo dicono solo i sindacati, ma anche l AD di Air France, è anche l’unico paese in Europa dove una compagnia del golfo apre un volo diretto per gli USA.....svendesi Italia ed italiani....cesso di paese

  • Di (---.---.---.178) 4 ottobre 2013 21:19

    con la mentalità naziliberista stiamo distruggendo l’Italia. Gli altri difendono i loro assetti portanti, trasporti, telecomunicazioni, energia, etc. e fagocitano dove possono, paesi dell’est e sud america..... e Italia. Noi ci svendiamo e facciamo il tifo per lo sfascio. Complimentoni!!!

  • Di (---.---.---.211) 5 ottobre 2013 20:52

    Che senso ha il suo ragionamento? Se Ryan air froda il fisco e guadagna con pratiche commerciali scorrette e facendo incetta di fondi pubblici tramite le fondazioni aeroportuali. Se questo ha danneggiato gli operatori del settore che rispettavano le regole e avevano a costi più alti.... Beh se è così, a me non sta bene, visto che tra l’altro ci sono in gioco decine di migliaia di posti di lavoro e la vita di altrettante famiglie, in un paese già martoriato come il nostro.

    A lei sta bene? E perchè? Perchè nella vicenda alitalia ci sono state molte colpe da parte di chi l’ha gestita?Eccene? Non significa che si dovrebbe lasciare libera ryanair di non rispettare la legge,evadere il fisco, e distruggere le compagnie aeree italiane con pratiche concorrenziali scorrette. E’ iscritto al club degli esterofili a priori autolesionisti per caso? O semplicemente le capita di prendere spesso ryanair e non vuole che le facciano pagare anche per fare pipì se cominciano a pagare le tasse?

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares