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Alitalia: dire NO alla paura

Cominciamo subito col dire che non c'è da gioire per la vittoria dei No al referendum Alitalia. C'è però da andarne fieri, questo si. Ancora una volta i lavoratori e le lavoratrici messi in un angolo sotto i colpi delle continue minacce di chiusura, in cambio del Nulla, hanno scelto la dignità.

La stessa che quattro mesi fa hanno scelto i 1666 ex lavoratori Almaviva. Questa sera hanno vinto anche loro. E mercoledì mattina torneremo tutti sul posto di lavoro coscienti che quel No comincia ad essere un atto di coraggio e non un atto di incoscienza come vorrebbero farci credere. Ed è da lì che occorre ripartire. Il messaggio forte e chiaro è per Cgil Cisl e Uil a ricordare loro che il sindacato lo fanno i lavoratori. Il messaggio sta lì a ricordare anche che il sodalizio autoritario tra governo e padroni è sul banco degli imputati e con oggi è già stato condannato per ben due volte. La lotta e l'unità dei lavoratori, insieme alla bontà delle loro idee, sono le armi che permettono a noi tutti di resistere. Si resiste anche invocando l'articolo 42 comma 3 della costituzione che, in un'economia realmente solidale e partecipata, vorremmo esteso a tutte le attività economiche. Teniamoci stretti uniamo le lotte e raccontiamoci le nostre storie. Perché a leggere le loro quando descrivono il nostro mondo ci viene il voltastomaco quando non lo scoramento. La coscienza di classe stasera ha fatto scalo a Fiumicino.

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