Alice ha due mamme
Alice ha cinque anni. La descrivono come una bella bambina serena e allegra, con buoni rapporti con i bambini della sua età. Alice ha due mamme, Anna e Alessia. Anna l’ha portata in grembo, entrambe le fanno da mamma da sempre. Alice ha sempre avuto una famiglia normale: Anna e Alessia hanno una buona posizione, si amano e sono sposate da anni.
Adesso la famiglia di Alice è persino banale. Le sue due mamme sono le sue due mamme anche per la giustizia italiana. Da oltre trent’anni c’è una legge che consente a chi vive con il genitore biologico di un minore, a prescindere dal suo stato civile e dalle sue scelte sessuali, di poterlo adottare. Nell’interesse e per il bene del minore stesso. È una legge che non era mai stata applicata a un coppia dello stesso sesso, fino alla decisione del Tribunale dei minori di Roma di qualche giorno fa. Una sentenza basata su tante altre sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo, della Corte costituzionale e della Corte di Cassazione, come ha autorevolmente ricordato Stefano Rodotà su Repubblica.
Alice ha una famiglia normalissima, ma qualcuno vuole farle credere che è anormale. I vecchi bigotti del Nuovo Centrodestra hanno sostenuto che i giudici sono stati “leninisti”, “eversivi”; esponenti di Forza Italia hanno parlato di “golpe sudamericano”, di “decisione illegale”. Hanno cercato di far credere che Alice sia una povera orfanella affidata a una coppia di donne debosciate.
Alice ha due mamme, l’omofobia ha invece molti padri. Il quotidiano dei vescoviAvvenire ha ospitato un commento non firmato — attribuibile quindi al direttore — dal titolo Se il sogno impossibile diventa «diritto» sulla pelle del più debole, in cui si parla di “danno enorme” e di “sfregio alle leggi e al normale buon senso”. Agli occhi della dottrina, Anna e Alessia hanno gravemente peccato almeno quattro volte: con il loro amore, con il loro matrimonio, con il ricorso alla fecondazione assistita, con la richiesta di adozione. Avvenire le accusa di aver “pagato la vita” di Alice. La legge e la sentenza parlano dell’interesse e del bene di Alice, il quotidiano cattolico no, si limita al livore verso Anna e Alessia.
Siamo l’unico paese dell’Europa Occidentale che non riconosce le unioni omosessuali.
Alice non lo sa, ma non vive in un paese normale. Forse lo sarà quando Alice sarà grande. Grazie anche a famiglie come la sua.
PS: i nomi sono di fantasia, tutto il resto no.
Raffaele Carcano
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