• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > Alemanno-bis: nuova giunta, stessa pasta?

Alemanno-bis: nuova giunta, stessa pasta?

Assumere nuovi assessori per far dimenticare lo scandalo Parentopoli: questa è la strategia del Sindaco di Roma, Gianni Alemanno. La nomina della nuova giunta comunale non è avvenuta in un clima disteso. Le contrattazioni sono durate fino alla tarda notte di ieri. Manifesti e slogan sono stati affissi nel centro della città. Ma alla fine il buon senso è prevalso, e l’accordo raggiunto. Secondo i termini prestabiliti, l’Alemanno-bis è pronto a ripartire. Il sindaco lascia intendere che quello che indubbiamente è un segnale di debolezza, sia in realtà una prova di forza. "Con questa nuova giunta - dichiara Alemanno - ci presentiamo molto rafforzati rispetto al passato e ora abbiamo un nuovo slancio".

Come annunciato, lasciano la giunta gli assessori all’Ambiente e alla mobilità. Fabio De Lillo, coinvolto per l’assunzione della cognata - nonché moglie del fratello senatore Stefano De Lillo - all’Atac, lascia il posto a Marco Visconti. Sergio Marchi, anche lui coinvolto per l’assunzione all’Atac della fidanzata, della segretaria e di altri parenti del suo staff, cede la poltrona dei Trasporti a Antonello Aurigemma. E ancora, al Bilancio via Maurizio Leo per Carmine Lamanda, alla Scuola Laura Marsilio lascia il posto a Sveva Belviso, che a sua volta cede le Politiche Sociale a Gianluigi De Palo, infine Dino Gasperino rimpiazza Umberto Croppi alla Cultura.

Se qualcuno in Campidoglio pensa che uno scambio di poltrone possa far riguadagnare la fiducia della cittadinanza, abusa un po’ troppo dell’ironia. Proprio le poltrone, infatti, sono state la causa dello scandalo Parentopoli. Confidare che un segnale come questo possa essere recepito come un’inversione di tendenza, significa non rendersi conto della contraddizione in cui si è incappati. Un po’ come predicare il Corano, pregando Jahvè.

Si è aperta, come spesso avviene in politica, la caccia ai capri espiatori. Sollevare dai rispettivi incarichi coloro che avevano non solo responsabilità oggettive, a causa delle assunzioni di parenti e amici, ma responsabilità morali per il ruolo che ricoprivano, non servirà a camuffare quel malcostume diffuso nell’amministrazione capitolina. L’assunzione per chiamata diretta di mille persone non è di certo imputabile a quattro o cinque assessori, non solo a loro. È evidente che si tratta di uno scandalo in cui non pochi politici sono coinvolti, ma una pulizia di dimensioni maggiori avrebbe giustificato lo scioglimento definitivo della giunta e la cacciata di Alemanno dal Campidoglio.

Che adesso si voglia lasciar credere che Alemanno sia immune da colpe, che non abbia responsabilità in Parentopoli è banale ipocrisia. Anche solo per il ruolo che ricopre, e per la responsabilità morale che tiene a quel ruolo, avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni. Ma di questi tempi, sperare in un subitaneo accesso di etica politica non paga. Sarebbe uno spreco di forze inutile. E a mandar giù sempre la stessa ‘pasta’ non ci sentiremmo certo rinvigoriti.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox




Palmares