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Alberto Malanchino: “Un’esperienza affascinante recitare in Doc”.

Attualmente, lo stiamo vedendo nel ruolo del medico tirocinante Gabriel Kidane nella fiction “Doc – Nelle tue mani”, con Luca Argentero, in onda tutti i giovedì, per quattro puntate, in prima serata su Rai1.

Nella sua breve, ma interessante esperienza di attore, ha avuto la fortuna di poter lavorare al fianco di due grandi professionisti del nostro panorama culturale italiano: Tony Servillo e Andrea Camilleri, nel doppiaggio dell’orso Tonio nella serie “La famosa invasione degli orsi in Sicilia”, tratta dall’opera di Dino Buzzati. Ha, all’attivo, la partecipazione in fiction di grande successo come “Un passo dal cielo” e “Don Matteo”, dove ha lavorato con Nino Frassica nel ruolo del fidanzato di Assuntina, la figlia del maresciallo. Si tratta di Alberto Malanchino.

Il giovane e talentuoso attore, nato a Cernusco sul Naviglio (Mi) da padre italiano e madre del Burkina Faso, dopo aver conseguito il diploma alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano, ha lavorato con Moni Ovadia e Silvio Peroni, debuttando al Teatro Franco Parenti con il monologo “Verso Sankara”. Ha preso anche parte a diversi progetti televisivi come “La strada di casa”, “Crozza nel Paese delle meraviglie”, “Camera Cafe”, ed è stato scelto per il ruolo di Elvis nel film “Easy Living”, scritto e diretto dai fratelli Miyakawa. Nel 2019, ha partecipato alla produzione Netflix “Summertime”.

In questa intervista, ci racconta del suo personaggio, del rapporto con Luca Argentero nella fiction e dell’esperienza del doppiaggio nella serie “La famosa invasione degli orsi in Sicilia”.

 

Nella serie, “Doc – Nelle tue mani”, interpreti il ruolo di Gabriel Kidane, un medico tirocinante. Com’è il tuo personaggio?

“Gabriel Kidane è un ragazzo di origini etiope. Nato in Etiopia, ma cresciuto in Italia. È al suo ultimo anno di specializzazione in Medicina Interna. Gabriel è un grande professionista. Ha un grande spirito combattivo e di competizione che, nello stesso tempo, rivela essere una persona di grande umanità e sensibilità”.

 

Com’è stato calarti nei panni di un medico e di lavorare al fianco di Luca Argentero?

“È stata un’esperienza molto affascinante. Noi abbiamo avuto la possibilità di seguire dei medici veri durante un periodo di training, l’estate scorsa al Policlinico Gemelli di Roma. Abbiamo affiancato il professor Landolfi e la dottoressa Barbara Fossati, insieme al loro gruppo di specializzandi. È stato molto interessante, perché abbiamo visto come interagivano i medici con i pazienti. Con Luca, c’è stata, fin da subito, una bella sintonia e armonia. È un grande professionista. Sul set, non sono mai mancati consigli, momenti di leggerezza e di svago”.

 

Il pubblico che cosa si dovrà aspettare dalle ultime due puntate?

“Nelle ultime puntate, il pubblico si dovrà aspettare dei colpi di scena molto interessanti. Non posso dire niente, altrimenti la serie non la guardate. Vi posso confermare che ci saranno dei bellissimi sviluppi”.

 

In questi anni di carriera, hai già calcato diversi palcoscenici, dal cinema al teatro. Qual è il tuo bilancio complessivo?

“Per il momento, non ho fatto dei bilanci complessivi, perché sono giovane e ho appena iniziato questa esperienza professionale. Con il tempo, tirerò le somme. Sono molto contento, perché trovarmi a questa età ad avere la possibilità di stare su un set di questo tipo è una grande soddisfazione”.

 

Hai avuto un ruolo nell’ultima stagione di “Don Matteo”. Com’è stato, per te, interpretare un ruolo in una fiction di grande successo?

“Un’esperienza molto divertente. Ho conosciuto Terence Hill. Purtroppo, non ho avuto scene con lui, ma ho avuto la fortuna di lavorare insieme a Nino Frassica. È un grande lavoratore e improvvisatore. Riesce ad aiutarti a creare dei momenti comici, interessanti, molto belli. C’è stato solamente da imparare”.

 

Hai prestato la voce a orso Tonio nella serie “La famosa invasione degli orsi in Sicilia”, tratto dal romanzo di Dino Buzzati. È un’esperienza che vorresti riproporre in futuro?

“Mi piacerebbe molto, perché, nella mia gavetta, ci sono state diverse prove di doppiaggio. La famosa invasione degli orsi in Sicilia è stato, sicuramente, un punto di arrivo, un’esperienza molto importante e forte. Ho avuto la fortuna di avere al mio fianco dei professionisti come Tony Servillo e il maestro Andrea Camilleri. Anche se, purtroppo, abbiamo lavorato in colonna separata, come avviene sempre nel doppiaggio, non abbiamo avuto la possibilità di conoscersi sul momento. Mi piacerebbe continuare con questa strada”.

 

Sei stato protagonista in una serie su Netflix. Che rapporto hai con le nuove piattaforme streaming? In futuro, si prevederanno dei nuovi progetti?

“Credo di avere un buon rapporto, nel senso che noi siamo una generazione che è passata dalle vhs ai dvd, per arrivare a tutto quello che è lo streaming. Secondo me, c’è l’enorme possibilità per tutti e per gli attori di guardare questo genere di contenuti, perché si possono guardare in doppiato o in originale dei prodotti che vengono da altre parti del mondo. È importante avere una fruizione culturale molto più ampia rispetto al passato. Per quello che riguarda i progetti futuri, al momento, preferisco essere top-secret”.

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