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Agricoltori sanzioni perché bruciano le foglie dei loro alberi

Agricoltori sanzioni perché bruciano le foglie dei loro alberi

Il Ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli (Lega Nord) il 24 marzo 2010 ha dato fuoco a 375.000 leggi inutili o dannose. Il gesto simbolico per far arrivare ai cittadini l’immagine di un lavoro di oltre un anno e mezzo. Un muro di scatoloni lungo 16 metri, da abbattere a picconate e poi da bruciare. Il tutto fatto da un Ministro ed in presenza di Pubblici Ufficiali.
 
Peccato che tra quelle bruciate non ci fosse il Decreto legislativo 152/2006, riguardo lo smaltimento, commercio e intermediazione dei rifiuti, che prevede notevoli pene pecuniarie e risvolti di carattere penale se lo smaltimento avviene in modo illecito.
In questo caso la violazione di legge a lui non è stata applicata.
 
Pero, a tal proposito, in questo periodo, gli olivicoltori sono oggetto di controlli presso i loro fondi agricoli sui quali si sta procedendo, così come accade da secoli, alla bruciatura dei residui di potatura di olivo. I controlli si stanno concludendo con l’apertura di procedimenti penali a carico degli olivicoltori per la violazione delle norme sui rifiuti. Agli agricoltori viene contestata, appunto, la violazione del Decreto legislativo 152/2006 (Testo Unico di norme in materia ambientale), riguardo lo smaltimento, commercio e intermediazione dei rifiuti, che prevede notevoli pene pecuniarie e risvolti di carattere penale.
 
L’olivicoltura nazionale viene fuori dall’annata più disastrosa della sua storia recente; gli olivicoltori potrebbero anche non potare i propri ulivi ed abbandonare l’attività, ma sono costretti a farlo in virtù delle leggi sugli ulivi monumentali che li costringe alla salvaguardia ed alla manutenzione (in Puglia la Legge regionale 14/2007).
 
Pertanto, se a tutto questo si aggiungono i suddetti controlli attuati dai corpi dello Stato preposti, come potrebbe essere il Corpo Forestale, rischiamo di rendere le nostre campagne invivibili e di creare un clima di allarme sociale. Laddove vi fosse la possibilità di smaltire diversamente detti residui di potatura, senza aumentare i costi, gli agricoltori lo farebbero, ma ad oggi mancano le strutture pubbliche o i mezzi finanziari per poterlo fare.
 
Gli olivicoltori da sempre hanno utilizzato il metodo della bruciatura per eliminare i residui della potatura, senza dimenticare che residuo della potatura di ulivo è anche la legna da ardere che si utilizza nei caminetti domestici.
 
Da ricordare che il problema tocca tutti gli agricoltori, compresi i viticoltori e che i fascini di legna usate per costruire e bruciare le “focare” e le pire in sagre paesane sono anch’esse illegali agli occhi della legge.
 
 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.133) 1 giugno 2010 10:14

    problema davvero difficile ... Problema serio

    roulette gratis

  • Di (---.---.---.11) 2 febbraio 2011 17:03

    in realta questo egregio signore che ha scritto tutte queste belle parole evidentemente non vive la realtà del fumo prodotto dalle foglie, comunque basta solo accantonarle in un aogolo e lascia fare alla naturo provvedendo al suo deterioramento, ecco risolto il problema. alcuni giorni è impossibile stare in casa con le finestre aperte è im possibile stendere la biancheria per settimane e settimane per non parlare poi della visibilità......... concludo dicendo: non solo accendono i fuochi ma poi non lo curano nemmeno lo lasciano fumante per tuuto ol giorno e anche la notte. quindi secondo me e non credo di essere il solo questa gente se non sanzionata va almeno sensibilizzata!!!!

  • Di (---.---.---.155) 25 settembre 2013 08:42

    L’inquinamento prodotto dai fumi tossici della combustione delle foglie e delle ramaglie di olivo rende l’aria irrespirabile per i soggetti sani, figuratevi per coloro che hanno problemi di respirazione (anziani e bambini affetti da asma, bronchite, e varie altre difficoltà repiratorie). Bruciare queste foglie, in cumuli che ardono lentamente per giorni e giorni, costituisce un attentato alla salute pubblica e le pene, seppur serie previste dalla legge dovrebbero essere inasprite o, in alternativa, fatte rispettare con controlli a tappeto più severi. L’ignoranza, la superficialità, l’egoismo e l’inciviltà di certa gente può provocare danni enormi all’umanità.
    Giovanni

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