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Africa del Sud: i minatori in sciopero rischiano il licenziamento

Gli scioperi nel Sud dell’Africa non si fermano e si contano sempre più vittime nelle miniere d’oro. Alcuni scioperi sono finiti nel sangue tra agosto e settembre di quest’anno. Le grandi imprese dell’oro Sudafricane tentano di trovare al più presto delle soluzioni... minacciando gli operai di licenziamento!

È la punizione che è toccata a 8.500 minatori dell’impresa sudafricana Gold Fields, nel sud-est di Johannesburg. Dopo l’ultimatum che gli fu concesso, chi non è ritornato a lavoro è stato licenziato su due piedi. Il sito, che conta 12.500 impiegati, è l’ultimo sito minerario del gruppo ad essere ancora in sciopero. E non è finita qui; la settimana scorsa, Gold Fields ha licenziato 1.500 operai di un altro sito minerario.

Aumenti contro profitti. In questa morsa di ferro che oppone da qualche mese le imprese e gli scioperanti sudafricani, il conflitto potrebbe finire male. Gli operai chiedono l’aumento dei loro salari in un periodo in cui le imprese mostravano dei profitti considerevoli. Ma, ovviamente, gli scioperi hanno fatto regredire i profitti di questi stessi gruppi, provocando la perdita di 3.000 once d’oro per Harmony, 65.000 once per Gold Fields e 32.000 once a settimana per AngloGold Ashanti.

L’oro pulito, una realtà? Salari bassi, disastri ecologici e umani per dei profitti elevati e un’estrazione invasiva di risorse mal distribuite: il bilancio dell’estrazione aurifera nell’Africa del sud è lontano dall’essere positivo. È anche ciò che dimostra la crescente domanda degli italiani di un oro pulito. Stando ad un recente sondaggio di AuCOFFRE.com, il 62% della popolazione sarebbe pronta a pagare leggermente di più per l’oro estratto da una filiera aurifera rispettosa dell’ambiente e dell’uomo. In questo contesto, la Vera Valor, costituita da oro che risponde alle caratteristiche della Carta Clean Extraction, appare come una vera e propria alternativa.

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