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Accoltellato giovane tamil a Palermo

Ieri sera Giovedì 30 Ottobre 2008, intorno alle 23:30 a Palermo in piazza Lolli, in prossimità del cineteatro Dante (in fondo a via Guglielmo Marconi), ragazzi palermitani hanno aggredito alle spalle un 28enne tamil nativo dello Sri Lanka.

Armati di coltelli, lo hanno prima stordito, poi caricato in macchina, e mollato sanguinante in corso Tukory, dall’altra parte della città.


L’ambulanza chiamata da abitanti della zona non arrivava, sicchè un ragazzo che passava di lì lo ha caricato sullo scooter e l’ha portato al Pronto Soccorso del Policlinico: ha riportato ferite al capo, al volto, alle orecchie e alle braccia, e per almeno 10 giorni non potrà lavorare. In Chirurgia Plastica si occuperanno di rimettergli a posto l’orecchio sinistro.

Il ragazzo ha regolare permesso di soggiorno, e risiede in città, a poche centinaia di metri dal luogo dell’aggressione e del sequestro. Ha sporto denuncia ai Carabinieri.

Commenti all'articolo

  • Di Fabio Barbera (---.---.---.16) 1 novembre 2008 17:55

    Come avevo accennato via e-mail a Francesco Palermo non è nuova a uscite di intolleranza di questo genere: quattro anni fa - quando facevo la rivista di satira - un analogo caso è accaduto ai Candelai (quartiere bevereccio dove si riuniscono universitari e giovani per bere qualcosa).
    Una sera dei ragazzotti armati di spranghe hanno attraversato correndo tutta la via per acchiappare un giovane di colore e mazziarlo di botte. Poteva avere al massimo vent’anni. Il guaio è che nessuno
    degli universitari (compreso chi mi ha dato allora la segnalazione) ha fatto niente e i bar hanno abbassato le saracinesche per evitare che il giovane si rifuggiasse all’interno e la baruffa si spostasse dentro al loro locale provocando dei danni.

    Brutta cosa il razzismo, non ci accorgiamo che c’è finché non accade qualcosa... finché non ci scapperà il morto!!!
     
    Solidarietà al giovane Tamil e a chi, come lui, ha subìto un’aggressione!

    Fabio

    P.S. Vi invito anche ad andare a leggere il pezzo che ho pubblicato tempo fa riguardante gli atti di razzismo a Castellammare del Golfo: il paese infatti quest’estate s’è riempito di scritte razziste contro la popolazione rumena. Ad oggi alcune di quelle scritte sono state cancellate, ma molte altre sono apparse ovunque, sui muri del cimitero e sui marciapiedi del Corso Mattarella (la via principale del paese). Questo è il termometro dell’intolleranza che si sta diffondendo per ora e che genera poi storie come quelle di Tamil.

    La notizia è sul link http://barberafabio.spaces.live.com/blog/cns!A3B5DFE268B24FF4!329.entry

  • Di Fulvio Vassallo Paleologo (---.---.---.132) 2 novembre 2008 01:03

    ANCORA VIOLENZA RAZZISTA A PALERMO

    Fulvio Vassallo Paleologo

    1 Novembre 2008

    La sera del 30 ottobre a Palermo in pieno centro, nei pressi di via Dante, dopo una giornata nella quale si era svolta una grande manifestazione di studenti medi ed universitari contro i provvedimenti del Governo sulla scuola e l’università, alcuni giovani palermitani hanno aggredito alle spalle un uomo di 28 anni. un immigrato tamil dello Sri Lanka, colpendolo prima con coltelli, e poi, dopo averlo stordito, caricandolo su una macchina sulla quale hanno continuato a pestarlo. L’uomo è stato poi abbandonato sanguinante in un’altra parte della città, in corso Tukory, con il volto sfregiato, e con diverse ferite al capo e alle braccia. Sembrerebbe che gli sia stato staccato anche un pezzo di orecchio. Una volta abbandonato dai suoi aguzzini, dal momento che l’ambulanza chiamata da alcuni abitanti della zona non arrivava, è stato accompagnato da un ragazzo italiano al pronto soccorso del Policlinico, dove i carabinieri hanno raccolto la denuncia dei fatti.

     

     

    Dopo le provocazioni del mattino, al corteo degli studenti, da parte dei fascisti di Forza Nuova, poi allontanati da alcuni agenti della Digos, la giornata a Palermo si chiudeva così con un episodio di violenza razzista, frutto del clima politico instaurato dal governo e dalla sostanziale impunità di cui continuano a godere tutti coloro che abusano dei loro poteri o commettono reati ai danni degli immigrati. In questo caso, sul quale la magistratura dovrà fare chiarezza, si è giunti addirittura ad un vero e proprio “sequestro di persona”, seguito da una serie di violenze che lasceranno pesanti segni sul fisico della vittima e gli impediranno, oltre che il lavoro perduto per diversi giorni, una vita scevra dall’incubo di subire in futuro ritorsioni e altri pestaggi. Una paura che traspare già dalle prime dichiarazioni della vittima in Italia da sedici anni, che dice “sarebbe potuto capitare ad un italiano”. No non crediamo proprio che si sia trattato di un gesto isolato compiuto da “balordi” come alcuni giornalisti hanno fatto credere un po’ troppo frettolosamente..

     

    Forse, qualcuno che aveva dovuto subire per tutto il giorno la presenza degli studenti in lotta che straripavano nelle strade di tutta la città, non appena ha potuto approfittare del buio della notte è uscito dalla sua tana ed ha colpito quello che i politici al governo ed i media al loro servizio identificano come il ”nemico interno”, forse invece si è trattato di un fatto di ordinario razzismo quotidiano, come già era avvenuto altre volte a Palermo negli ultimi tempi.

     

    Alcuni mesi fa, infatti, altri immigrati erano stati picchiati per strada, proprio in coincidenza con l’acuirsi della discussione sul “pacchetto sicurezza”, amplificato dai media che avevano condiviso la guerra dichiarata agli immigrati, a tutti gli immigrati, anche regolari, in nome del contrasto dell’immigrazione clandestina. Tra le altre vittime di queste aggressioni in strada alcuni mesi fa anche un richiedente asilo del Burkina Faso gravemente malato, ma nessuno aveva sporto denuncia perché ormai tra i migranti è diffusa la certezza che non conviene presentare denuncia, neppure quando si è pestati a sangue, perché la polizia non sempre porta le indagini sino in fondo, e si corre sempre il rischio di ritorsioni, o peggio di essere ritenuti da parte della stessa polizia come vittime di quella “giustizia parallela” che le organizzazioni criminali praticano nei confronti degli adepti che non rispettano le “regole” da loro imposte. Quando si riesce a fare emergere uno spezzone di verità, di fronte a casi evidenti di pestaggi, si riconoscono le violenze subite dagli immigrati ma tutti fanno a gara, dentro le istituzioni e nelle redazioni dei giornali, ad escludere la motivazione razziale delle violenze. Per molti, per troppi, dunque, in Italia la violenza razziale non esiste.

     

    Mentre anche in Sicilia pestaggi e violenze di ogni genere da parte dei cittadini italiani continuano ( anche contro le donne ed i minori) e non si contano più i casi di vero e proprio razzismo istituzionale, in altre regioni italiane e si è giunti al punto di costringere quanti sporgono denuncia a ritirare le stesse denunce per non compromettere il loro futuro in Italia, sempre alla mercé della polizia che elargisce periodicamente il rinnovo dei permessi di soggiorno.

    Ci auguriamo almeno che per questa volta a Palermo le indagini vengano condotte sino in fondo e riescano ad individuare i colpevoli. Ci auguriamo che la magistratura li condanni con una pena esemplare. Altrimenti, ancora una volta, l’impunità degli autori delle violenze razziste costituirà un ulteriore spinta verso la diffusione di questi crimini che attentano sempre di più, giorno dopo giorno, alla sicurezza, a quella vera , che appartiene a tutti noi, insieme, migranti ed italiani. L’unica sicurezza possibile deriva dall’inclusione e dalla coesione sociale, mentre i “pacchetti sicurezza” ed i provvedimenti che dichiarano lo stato di emergenza, persino l’utilizzazione dell’esercito per svolgere compiti di polizia, rivolti principalmente alla cd. immigrazione “illegale”, servono solo ad alimentare la spirale repressiva in atto nel paese e ad accrescere l’odio razziale rivolto da settori sempre più ampi della popolazione contro gli immigrati.

     

    Fulvio Vassallo Paleologo

    Università di Palermo

    1 Novembre 2008


  • Di Marco Siino (---.---.---.132) 2 novembre 2008 01:08

    A quell’ora (le 23:30):
    1) - tutta la parte di piazza Lolli verso via Marconi/cineteatro Dante è illuminatissima, anche il marciapiede tra il cineteatro e l’ex stazione
    2) - il cineteatro Dante a quell’ora è apertissimo: possibile che da lì dentro non si siano accorti di nulla? che al Dante non ci sia qualche testimone?
    3) - sul lato valle di piazza Lolli, tra via Selinunte e via Marconi, cioè proprio LI’ DAVANTI, c’è aperto il pub Rossosiciliano, a quell’ora è frequentato, decine di ragazzi, macchine in seconda fila... se era aperto, possibile che nessuno si sia accorto di nulla? non ci saranno testimoni anche lì?

    Vedi anche articolo su SiciliaOnLine

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