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A Pietrasanta Botero o barbone, per me pari sono

E' detta la Piccola Atene, Pietrasanta: arroccata sulle colline versiliesi è da secoli buen retiro e officina di artisti di fama mondiale (e oggi anche meta turistica cultural-lussuosa dove un barbone fa riflettere sul significato dell'arte).

 Metti una domenica d'agosto - anzi LA domenica prima di Ferragosto, stagione alta che più alta non si può - a Pietrasanta, cittadina che, già capitale culturale versiliese, da qualche anno si è guadagnata anche il titolo di ultimo baluardo dello stile-Versilia, fatto di botteghe artigiane, aperitivi low profile, biciclette e cachemerini radical chic già di casa in quel Forte (dei Marmi) oggi villaggio monobrand ad uso ed abuso di russi e veline.

Nel passeggio del tardo pomeriggio tutto è lindo e pinto, le strade pulite, le fioriere curate, la piega - dei capelli e dei pantaloni - a posto: salta quindi all'occhio laggiù, tra i tavolini dei ristoranti, un barbone - e la folla che gli sta intorno.

Siamo in piazzetta Giordano Bruno, appendice di piazza del Duomo, pieno centro, il barbone si chiama "Clochard" ed è siliconato reo confesso: opera di Annalisa Venturini, è una (impressionante, iperrealistica, viva) scultura di silicone in scala rigorosamante reale e in libera uscita da una mostra appena inaugurata in una galleria lì vicino (CROSSOVER la mostra, Garage Bonci la galleria).

Perché questa performance? «Il valore di un uomo si misura dalle poche cose che crea, non dalle tante che accumula» sta scritto nel cartone tra le mani del clochard, una frase di Gibran che ha ispirato l'artista. "Porto il mio Clochard tra le strade d'Italia (è appena stato a Mantova, città natale della Venturini, nd.r.), per far riflettere le persone sull'importanza della creatività, sul suo valore fondamentale: in fondo noi non siamo quello che possediamo ma ciò che creiamo. Pietrasanta poi", continua la Venturini, "con al sua tradizione artistica è il luogo perfetto per far passare questo messaggio a un pubblico ampio, fatto non solo di appassionati d'arte, ma anche di semplici curiosi."

Perfetto perché, in quella stessa piazza, fino a qualche settimana campeggiavano opere di Botero e di altre superstar del billionario mondo del contemporaneo: al di là del valore, è la sincerità di una creazione a regalarti la scena (che poi, per la cronaca, a fine serata anche il "Clochard" si è conquistato un gruzzoletto di cent).

 

 

 

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