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A’ malafemmena


"Pascalone era il mio principe azzurro e io volevo che si facesse giustizia, ma la giustizia voleva prove, prove, prove", dichiarò più tardi.

Il 4 agosto del 1955 Pupetta Maresca aveva 20 anni, ed affrontò in via Novara Tatonn e Pumiglian, il mandante dell’omicidio del marito Pascalon e Nola.

Pupetta gli scaricò addosso il caricatore della pistola, ma la sete di vendetta era tanto forte che afferrò anche l’arma del fratello e continuò a sparare sul camorrista.

Pupetta era incinta di 6 mesi e quel giorno era accompagnata dal fratello Ciro e dall’autista Nicola, ma aveva troppa sete di giustizia.
Ed allora afferrò la pistola e sparò, sparò, sparò.

Una donna incinta di sei mesi che uccide un uomo.
Una potenziale generatrice di vita, che potenzialmente genera anche morte.
Non basterebbero questa ed altre diecimila metafore per descrivere Pupetta Maresca.

Pupetta credeva nell’ammore e non aveva paura.
Minacciò perfino Raffaele Cutolo, boss della NCO, e rivale del suo nuovo amante Umberto Ammaturo: “Deve lasciar stare me e i miei e sappia che se non lo fa sarò capace di sterminargli tutta la famiglia, compresi i bambini nella culla”, dichiarò Pupetta.

Don Raffaele non ebbe nulla da rispondere a "chella femmena" così la definì.

Oggi chella femmena, Pupetta Maresca, ha 74 anni e vive in costiera sorrentina.

Ho deciso di ricordare la storia di Pupetta Maresca, una delle prime donne di Camorra, perchè mi è venuta in mente oggi leggendo la cronaca nera, che ha per l’ennesima volta come protagoniste delle DONNE.

Tre donne sono state accoltellate da due donne, che hanno tentato di rapinarle in Via Nuova Poggioreale. Una situazione al limite dell’inimmaginabile: una donna che esce di casa con un coltello, che rapina, che accoltella. Una donna che ha intenzione di fare male.

Questa notizia, devo dire la verità, oggi mi ha fatto un certo effetto.
Prima che alla moglie, alla fidanzata, o alla sorella, quando si pensa ad una donna è inevitabile pensare alla propria madre: all’infanzia, alle coccole, alle ramanzine ricevute.

Mi viene logico di pensare che tipo di infanzia hanno potuto vivere queste donne: fanno sempre di più le cose degli uomini, spacciano droga come gli uomini, si accoltellano come gli uomini.

Guardate queste foto: sono 6 donne arrestate, 6 usuraie, che davano "e’ sord co’nteress" come si dice a Napoli, prestavano soldi con tassi d’interesse fino al 20%.

 

 

Fanno le guappe, le dure, le malavitose, ma sono le vere vittime dei Casalesi, dei Di Lauro, degli Scissionisti, dei Sarno, dei Mariano.

Oramai queste donne non sono tenute nemmeno più fuori dagli affari "degli uomini".

E se vedremo sempre più donne arrestate, che spacciano droga, che riciclano denaro sporco, se vedremo sempre più donne che fanno gli uomini, mi domando proprio come ma soprattutto chi dovrà crescere i figli di questa Terra che già è stata troppo violentata da troppi Uomini.



Un Mondo dove ogni giorno invece di nascere una Mamma,
muore una Donna.

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