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A.M.A e D.S.A: di cosa stiamo parlando?

Di queste due sigle ne parliamo con i referenti dell’Associazione TARITA’.

Cosa sono gli A.M.A.?

La sigla si riferisce ai gruppi di Auto e Mutuo Aiuto. Essi nascono fondamentalmente dall’esigenza di far incontrare e confrontare persone che si trovano a vivere nello stesso periodo situazioni problematiche simili e che, nel confronto con gli altri, sperimentano momenti di condivisione, di solidarietà e di crescita, escono fuori dalla loro solitudine provando stati emotivi di benessere e alleggerimento dalla sensazione di pesantezza. All'interno del gruppo, ogni persona è contemporaneamente soggetto passivo, bisognosa d'aiuto, e soggetto attivo, cioè può dare aiuto agli altri. Tutti hanno la stessa funzione, non esiste una persona più importante o prestigiosa di un’altra, ognuno ha la possibilità di portar fuori, se lo vuole, la sua situazione problematica ed essere ascoltato da tutti. Al contempo ogni partecipante ha la responsabilità di ascoltare l’altro e non riportare niente al di fuori del gruppo. In ogni gruppo è presente un helper, che aiuta i partecipanti durante tutti gli incontri come facilitatore della comunicazione.

Cosa sono i DSA?

Con la sigla DSA si intendono i Disturbi Specifici di Apprendimento. Nel corso degli ultimi anni apprezzabile rilievo ha assunto la tematica dei Disturbi Specifici di Apprendimento in relazione al dispositivo legislativo del MIUR di cui alla L.170 del 2010. I DSA riconosciuti dalla legge sono: la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia. Si tratta di disturbi nell'apprendimento di alcune abilità specifiche che non permettono una completa autosufficienza nell'apprendimento, poiché le difficoltà si manifestano principalmente in abilità cognitive trasversali quali la lettura, la scrittura, il calcolo.

I disturbi specifici di apprendimento si verificano in soggetti che hanno intelligenza nella norma e possiedono caratteristiche fisiche e mentali nella norma. Un intervento preventivo precoce sui disturbi dell'apprendimento risulta utile e importante per l’individuo in crescita.

Allora cominciamo a fare un po’ di informazione a riguardo?

Certamente. Anche l’informazione rappresenta una modalità di sostegno alla famiglia, permette la condivisione e risponde ad un bisogno di appartenenza in quanto offre ai genitori la possibilità di riflettere sul ruolo genitoriale. In modo molto semplice allora iniziamo a spiegare come avviene l’apprendimento nel nostro cervello. Il nostro mondo è pieno di cose nuove e interessanti da sapere, che si chiamano “informazioni”. Le informazioni le troviamo dappertutto: sui libri, in tv, a scuola e tutte loro quando le ascoltiamo, vediamo, studiamo, “entrano” nel cervello e si muovono lungo dei percorsi simili a dei “binari”.

Nel cervello i binari sono tanti, vanno in direzioni diverse e sono percorsi da tantissimi “treni” che trasportano le informazioni verso diverse zone e sono velocissimi. È come se ci fossero tante “stazioni” per ogni cosa da imparare: la stazione delle parole, quella dei numeri, una per i nomi, etc, e quando vogliamo ricordare una cosa è come se il treno si fermasse in quella stazione, prendesse l’informazione e la portasse là dove serve. Il treno può viaggiare velocissimo, non ci sono semafori nel cervello e ci basta meno di un secondo perché l’informazione arrivi a destinazione.

Cosa succede nei cervelli DSA?

Quando si ha un DSA, alcuni binari del cervello non sono così liberi e veloci: è come se ci fosse una lunga coda di treni che vanno e vengono dalla stazione “lettura”, “scrittura” e “calcolo”. E’ difficile sapere quando si arriverà a destinazione e questo crea dei disagi: provate a ricordare l’ultima volta che vi siete trovati fermi per ore tra una stazione ed un’altra, è stato divertente? Vi siete sentiti arrabbiati, stanchi, annoiati? Oppure siete di quelli che non provate fastidio perché tanto alla fine si arriva, anche se dopo tanto tempo e fatica? I rallentamenti, dunque, creano tanti problemi?

I rallentamenti nelle abilità di apprendimento sono spesso un fattore di grande frustrazione che influisce negativamente sull’autostima della persona con ricadute negative sull’andamento scolastico. Molti bambini sono considerati pigri o svogliati, ma in realtà non lo sono! Altri preferiscono abbandonare la scuola aggiungendo numeri al tanto discusso problema della dispersione/abbandono scolastico specialmente nel nostro territorio.

Quanto durano i disturbi dell'apprendimento?

Solitamente i disturbi di apprendimento durano nel tempo e possono persistere, in maniera più o meno evidente per tutta la vita. Probabilmente però un bambino con DSA potrà continuare il suo percorso scolastico evitando la bocciatura. Questo potrà consentirgli un futuro diverso!

Un gruppo di Auto e Mutuo Aiuto quanto può essere importante in relazione alla problematica dei DSA?

Nel campo del sociale c’è l’esigenza di far fronte a tutte quelle richieste di genitori che sempre più spesso si trovano a vivere con difficoltà il Disturbo Specifico del figlio e che non si sentono ascoltati e compresi dagli insegnanti o dai servizi pubblici territoriali, spesso minimizzati nelle loro paure, nelle loro ansie, preoccupati che i loro figli non possano riuscire autonomamente in ambito scolastico. Ciò che si osserva è che questi genitori finiscono col sentirsi soli con il loro “problema”, sempre più convinti che nessuno possa aiutarli, il figlio/a è esso stesso il “problema”, il carico emotivo diventa così pesante ed insostenibile, creando sempre più malumori all’interno del nucleo familiare, coinvolgendo anche i minori in questione.

Credo invece che, adottando strategie alternative, sia possibile ridimensionare tali difficoltà, rendendo il clima familiare più sereno e permettendo così la crescita armoniosa di tutto il nucleo familiare dove sono presenti anche altre problematiche altrettanto importanti…

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