A G. Tornatore grandissimo regista ma pessimo politico

Da un‘intervista di Titta Fiore al regista G. Tornatore ho estrapolato la sottocitata domanda con la relativa risposta sul film Baarìa:
Se ne parla come di un film politico: non è un po´ riduttivo?
«Per certi aspetti sì. Ma non mi disturba più di tanto, se serve a ricordare ai giovani che la politica non è un argomento da cui fuggire. Il mio è un film sul senso dell´appartenenza a una comunità: con tutto ciò che questo comporta, politica inclusa. La verità è che i tempi sono cambiati: oggi la politica è solo un´attività per pochi, ma un tempo era molto più sentita».
Leggendo questo articolo mi è venuta spontanea una domanda: ma Tornatore si è mai chiesto perché la gente ed i giovani si siano allontanati dalla politica attiva?
Allora caro Tornatore come si fa a predicare bene e ruzzolare male? Ma come fa la gente ed i giovani a credere ancora negli ideali se il dio denaro prende il sopravvento! A questo punto fondiamo il partito di Macchiavelli (il fine giustifica i mezzi) e facciamola finita, poiché non credo l’abbia realizzato gratis e come al solito a caval Donato non si guarda in bocca!
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