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A 12 anni dalla scomparsa di Miriam Makeba: il canto di Mama Africa non si spegne

Stranieriincampania ricorda Miram Makeba, conosciuta anche come Mama Africa, in occasione del dodicesimo anniversario della scomparsa avvenuta il 9 novembre 2008 a Castel Volturno, poche ore dopo la sua ultima esibizione al concerto contro la camorra organizzato per ricordare le vittime della strage di San Gennaro. 

Nata a Johannesburg il 4 marzo 1932, Mama Africa inizia la sua carriera musicale negli anni cinquanta con i Manhattan Brothers, che univano elementi jazz di provenienza statunitense ad armonie della tradizione zulu e africana. Sullo stesso stile fonderà poi una band tutta al femminile, le Skylarks. Nel 1959 canta nel musical King Kong che riscuote un enorme successo anche al di fuori dei confini africani, ma per molti membri della compagnia la tournée in Europa si trasformerà in una via di fuga dal regime dell’apartheid. 

Nel frattempo il successo di Miriam Makeba aumenta e la sua popolarità la trasforma nel simbolo di un popolo oppresso. La cosa non è ben vista dal Governo sudafricano e la situazione peggiora dopo la partecipazione al documentario anti-apartheid “Come Back, Africa”, per cui fu invitata a partecipare al Festival del cinema di Venezia. Dall’Italia decide di non tornare indietro e si trasferisce a Londra dove conosce Harry Belafonte, che la aiuterà a trasferirsi negli Stati Uniti. 

La spaccatura totale arriva nel 1963, dopo la testimonianza al Comitato contro l’apartheid delle Nazioni Unite in Sudafrica vengono banditi tutti i suoi dischi e Miriam Makeba è condannata all’esilio. Tornerà nel suo Paese solo nel 1990, trent’anni dopo, su richiesta di Nelson Mandela. 

Durante la sua vita ha ricevuto numerosi riconoscimenti sia per la sua carriera musicale che per l’impegno politico. Tra le canzoni di maggior successo ricordiamo “Pata Pata” scritta in lingua xhosa nel 1957 da Dorothy Masuka, ma incisa solo 10 anni dopo negli Stati Uniti. Mama Africa ha ricoperto anche il ruolo di delegata della Guinea presso le Nazioni Unite, vincendo il Premio Dag Hammarskjöld per la Pace nel 1986 e nel 1999, Miriam Makeba è nominata Ambasciatrice di buona volontà dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) e nel 2001 ha ricevuto la Medaglia Otto Hahn per la Pace. 

Il suo nome anagrafico completo era Zenzile Makeba Qgwashu Nguvama Yiketheli Nxgowa Bantana Balomzi Xa Ufnu Ubajabulisa Ubaphekeli Mbiza Yotshwala Sithi Xa Saku Qgiba Ukutja Sithathe Izitsha Sizi Khabe Singama Lawu Singama Qgwashu Singama Nqamla Nqgithi. In un'intervista rilasciata al settimanale Time, nel 1960, raccontava: «Il motivo di questa lunghezza è che ogni bambino prende il nome di tutti i suoi antenati maschi. Spesso il primo nome è seguito da una o due parole, che dicono qualcosa del carattere della persona; questo fa sì che un vero nome africano sia una specie di storia».

 

Foto: Wikipedia

 

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