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 Home page > Attualità > Società > 90 anni di Umberto Veronesi. La lettera di un ergastolano

90 anni di Umberto Veronesi. La lettera di un ergastolano

La cosa più brutta del carcere che hai tante cose da pensare e niente da fare. (Diario di un ergastolano)

Umberto Veronesi nel libro “Il mestiere di un uomo” (Einaudi, 2014) mi ha dedicato un intero capitolo dal titolo “La pena di morte viva. Storia di un uomo ombra”.(in allegato, ndr) Inoltre, insieme a Margherita Hack è uno dei primi firmatari della proposta di iniziativa popolare per l’abolizione della pena dell’ergastolo sul sito www.carmelomusumeci.com .

 Anni fa mi aveva scritto questa lettera:

Milano, 5 dicembre 2011 Prot. N. 611/11 - Caro Musumeci, desidero ringraziarLa per la Sua gentile lettera. Con queste poche parole voglio esprimerLe la mia solidarietà e condivisione alla sofferenza morale che implica la vita da ergastolano ostativo. Una pena terribile, che ogni paese civile vorrebbe abolire, in quanto non è molto diversa dalla pena capitale perché di fatto toglie oltre che la libertà di agire anche la libertà di pensare e di progettare. Sono viceversa convinto che ogni uomo, anche colui che ha commesso la più terribile delle azioni portandosi un enorme fardello sulla coscienza, attraverso un importante percorso interiore possa riscattare la propria esistenza con il ravvedimento. In ragione di questo mio pensiero e dei diritti dell’uomo, ho intenzione di dedicare la futura edizione di Scienze for Peace all’abolizione dell’ergastolo. RingraziandoLa per la Sua testimonianza, mi creda. Umberto Veronesi.

 Il 28 novembre 2015 il Professore compie novanta anni ed ho pensato da dentro le mura della mia cella di fargli gli auguri di buon compleanno a nome mio e di tutti gli ergastolani delle nostre “Patrie Galere”.

 Caro Professore, ho ancora la Sua lettera attaccata alla parete della mia cella perché ho sempre pensato che mi avrebbe portato fortuna. E incredibilmente così è stato. Da circa un anno da “uomo ombra” sono passato a “uomo penombra”. Grazie a una sentenza della Corte Costituzionale sulla “collaborazione impossibile o irrilevante” dall’ergastolo “ostativo” sono passato a quello normale (che tanto normale non lo è) che mi sta dando la possibilità, dopo oltre ventiquattro anni di carcere, di poter usufruire di brevi permessi da passare con i miei familiari, ma purtroppo nel mio certificato di detenzione continua ad essere scritto che la mia pena finirà nell’anno 9.999. Come è facile prevedere quello sarà un anno che non vedrò mai arrivare.

Caro Professore, Le confido che con il trascorrere degli anni la speranza mi si era assottigliata e avevo imparato a fare il morto perché non mi aspettavo proprio più nulla dagli umani. Nell’arco di questi ventiquattro anni per sopravvivere avevo studiato molte strategie mentali per stare nel mondo delle ombre, ma, anche se adesso la mia personale posizione è cambiata, non potrò mai essere del tutto felice fin quando qualsiasi prigioniero non avrà un fine pena e un calendario in cella.

Caro Professore, dopo di Lei anche Papa Francesco s’è scagliato contro la pena dell’ergastolo definendola “Pena di Morte Nascosta”, ma gli uomini ombra hanno ancora bisogno della Sua voce e della Sua luce per tentare di cancellare nel cuore degli umani e nel nostro ordinamento giuridico la pena più crudele che un uomo possa dare e ricevere: la condanna alla “Pena di Morte Viva”.

Caro Professore, Le invio fra le sbarre un sorriso e tanti auguri di buon compleanno, da me e da tutti gli ergastolani. Buona vita.

 Carmelo Musumeci

Carcere di Padova Novembre 2015

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