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28 giorni dopo: amore e calore umano contro barbarie e inciviltà

28 giorni dopo è un film horror di Danny Boyle. Un gruppo di terroristi assale un laboratorio dove sono tenute delle scimmie infette da rabbia. Una di queste scimmie viene liberata e morde uno degli umani. Da questo evento passiamo agli eventi di 28 giorni dopo.

Jim si risveglia in ospedale da uno stato di coma e trova l’ospedale vuoto oltre alla città di Londra vuota e disabitata. Egli va in una chiesa e incontra degli uomini infetti da rabbia che lo attaccano. Jim viene salvato da da Selena e da un uomo che le fa compagnia. Loro spiegano a Jim cosa è successo: un virus si è diffuso e ha provocato la morte di tantissime persone oltre al collasso di intere città, popolazioni e stati.

L’uomo che è con Selena muore dopo che Jim ha trovato i suoi genitori morti serenamente. Jim e Selena incontrano Frank e sua figlia Hannah. I 4 capiscono che non possono restare soli e rinchiusi nel palazzo dove abitano Frank e sua figlia. Sentono un messaggio registrato alla radio che dice che c’è una soluzione all’infezione e si trova nei pressi della città di Manchester.

Jim, Selena, Frank ed Hannah si mettono, allora, in viaggio verso Manchester. Loro, però, prima vanno in un supermercato e fanno provviste poi, in un tunnel, fuggono da un’orda di uomini infetti. In seguito nel film, i quattro dormono all’aperto in una pianura prima di raggiungere Manchester. Arrivano ad un posto di blocco e Frank diventa infetto a causa di una goccia di sangue caduta dall’alto. Frank viene ucciso da un gruppo di soldati che portano Jim, Selena e Hannah in una sorta di villa fortificata dove vive una brigata di soldati ben addestrati e comandati dal maggiore West.

Jim viene cacciato fuori dalla villa fortificata perché tenta di scappare con Hannah e Selena: i soldati sono abbastanza male intenzionati verso le due donne perché non vedono una donna da molto tempo. Infatti, il maggiore West ha promesso loro delle donne… Jim ritorna alla villa fortificata e libera un infetto tenuto in catene, infetto che scatena il panico. Tutti i soldati vengono uccisi e Jim scappa con Selena ed Hannah. Il film finisce con i tre che vengono visti da un aereo che sta facendo un volo di ricognizione, aereo che li porterà a quello che rimane della civiltà.

La villa fortificata abitata dai soldati rappresenta una comunità ignorante e allo stato barbarico, una comunità da cui scappare per trovare quello che rimane della civiltà, ammesso che la civiltà esista ancora in un mondo post-apocalisse

Jim, Hannah e Selena lottano per la loro sopravvivenza e appaiono come una famiglia dove c’è amore e calore umano. La morte di Frank lascia i 3 con un vuoto enorme: con Frank ed Hannah Jim e Selena avevano trovato un’atmosfera familiare che ormai credevano irrecuperabile in un mondo dove ci sono infetti che uccidono uomini e uomini che uccidono infetti, un mondo andato in rovina dove sembra essere importante solo la sopravvivenza.

La civiltà è andata in rovina e il regista sembra suggerirci che la dimensione familiare è l’unica salvezza per andare avanti in un mondo dominato da anarchia, violenza, brutalità e crudeltà. Non c’è salvezza dal virus come non c’è nessun luogo sicuro dove sopravvivere: quello che rimane di “bello” può essere condiviso tra le persone che lottano per la sopravvivenza e che cercano di mantenere vivi umanità e altruismo contro la barbarie che li circonda.

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