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2014, i libri in arrivo. I big

Libri per il 2014 / Roth, De Lillo e altri. 

Il 2014 sembra un anno promettente per le novitá editoriali. In particolare da oltreoceano arriveranno libri interessanti, per alcuni autori considerabili "big" della letteratura contemporanea e che per motivi diversi hanno fatto parlare di sé negli ultmi anni.

John Williams ha avuto successo di pubblico e critica con Stoner; l'anno scorso è uscito (con - mi parrebbe - fortune leggermente inferiori) Butcher´s Crossing. Nel 2014 Fazi continuerá la riproposta dei romanzi di questo autore, e in particolare uscirá a febbraio il primo romanzo in assoluto "Nulla, solo la notte". Il libro risale al 1948, la trama si articola in una sola giornata nella quale il giovane protagonista deve incontrare il padre dopo molto tempo. L'autore era ai tempi 26enne e il protagonista di anni ne ha 24. C'è insomma prevedibilmente dell'autobiografia in questo romanzo breve e - a leggere in giro - dalle atmosfere tese e allucinatorie.

Per quanto concerne De Lillo Einaudi fa uscire a maggio End Zone che è il secondo romanzo del'autore newyorkese, che ai tempi (per intenderci era il romanzo successivo ad Americana) non era ancora in trip paranoia, spazzatura, storia americana riletta (tipo Underworld, per semplificare) ma evidentemente più in atmosfera post-sessantottina e in effetti End Zone è una storia scanzonata e (nei limiti di De Lillo) accessibile, ambientata in un college e imperniata sul mondo del football americano.


Per quanto riguarda il sommo Philip Roth, Einaudi è andata a scavare nei cassetti e pubblica a marzo La nostra Gang, romanzo del 1971 che è praticamente un istant-book (di allora) su Nixon e sulle sue bugie. Molto divertente pare. Il rischio è che chiaramente ai nostri occhi sia irrimediabilmente datato. Ma è Roth, e quindi come resistere?

Per quanto concerne Pynchon dovrebbe (con Pynchon non si sa mai, perché lo sforzo di traduzione ed editing deve essere enorme) uscire da Einaudi ad aprile Il confine del Sangue (Bleeding Edge in originale) che è un po' la visione pynchoniana sull'11 settembre e sull'epoca pre-Internet e pre-social. È un romanzo relativamente breve per questo autore (meno di 500 pagine), incentrato su un personaggio stranamente realistico, e per molte parti ambientato in interni. Insomma sembrerebbe un Pynchon atipico, ma non dimenticate che Pynchon non lo è mai, atipico, resta se stesso e quindi troveremo i giochi di parole le canzoncine le miriadi di personaggi minori i passaggi quasi incomprensibili.

Finiamo con Peter Cameron (un giorno questo dolore ti sará utile), scrittore sublime che a volte non si applica, ma sempre molto gradevole da leggere. Adelphi fa uscire a gennaio un suo romanzo breve del 1997, Andorra che è una sorta di Cameron goes thriller psicologico, tutto basato su un narratore inaffidabile e una sorta di spy story. Viste le qualitá di Cameron, se c'è una trama vera e c'è un elemento semi-thriller, le premesse potrebbero essere quelle giuste.
 

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