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 Home page > Tempo Libero > Recensioni > 13/13/13 la fine del mondo secondo la Asylum

13/13/13 la fine del mondo secondo la Asylum

La Asylum è la Asylum e non ci sono storie. Poteva la casa di produzione più disturbata al mondo (ohìk, c’è la Troma, ma è roba diversa) non fare un film sulla fine del mondo? Ovviamente no, e così tanti saluti al 12 e al 2012 ed ecco che abbiamo 13/13/13 affidato alla regia di James Cullen Bressack.

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La trama è riducibile all’osso. Il mondo impazzisce e la gente si ammazza a casaccio. Noi seguiamo le peripezie di Jack, poliziotto cacciato per danni fatti in passato e dei suoi amici. Jack è immune dal misterioso virus e prova a salvare la figlia da morte certa.

Tutto qui, il resto è gente che ride e si ammazza nei modi più divertenti che vi possano venire in mente.


Ma 13/13/13 è un bel film? No! Però è un film Asylum. E allora tonnellate di sangue sparsi sui muri, con l’ospedale che diventa un vero e proprio mattatoio.

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Poi naturalmente la costruzione della vicenda è approssimativa, molto approssimativa. A partire dalla soluzione del mistero, che ci viene spiattellata subito senza suspance alcuna. Jack e Candice sono immuni perchè nati in un anno bisestile e siccome il 13/13/13 esiste se non consideriamo i bisestili allora è ovvio che… vabbè, non è ovvio, però… insomma è così!

Poi i dialoghi sono ballerini alquanto e la sequenzialità va spesso a farsi benedire. Però ci sono squartamenti, accoltellamenti, gente che ride, gente che si butta dalle finestre… Oh, insomma, se state per vedere un film Asylum sapeta a cosa andate incontro, no?

E dire che l’inizio è quasi buono a prescindere…

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