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Attilio Runello

Giornalista pubblicista dal 1995 ha collaborato negli anni novanta con le pagine culturali di Avvenire, Eco di Bergamo, e con le riviste Millelibri, Vita e Pensiero.
Dal 2008 si occupa di moda per testate online e ha un suo blog "Fashionrunways" con molte visite.
Per Agoravox scrive di attualità.
Collabora anche con Freeskipper, corrierepl, sololibri.net

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  • Primo articolo venerdì 11 Novembre 2019
  • Moderatore da sabato 11 Novembre 2019
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Ultimi commenti

  • Di Attilio Runello (---.---.---.148) 13 giugno 05:15

    La sinistra ha lavorato negli ultimi trenta anni secondo uno schema di contrapposizione con la classe imprenditrice. Nonostante quanto auspicato dai noglobal la globalizzazione si è realizzata e le aziende se possono delocalizzano in altri paesi dove trovano condizioni migliori. E non esiste legge che lo possa impedire. L’economia, i posti di lavoro, il gettito fiscale è generato dalle imprese piccole o grandi che siano. Bisogna trovare un equilibrio, una sostenibilità per le imprese, nell’imporre tasse, burocrazia, controlli, salari minimi. Un esempio: Nel nord Italia si sta assistendo a una progressiva scomparsa di molte attività commerciali, senza rendersi conto delle conseguenze negative che si creano. I tanti piccoli negozi sono anche illuminazione, presenza sul territorio, rapporto più familiare con i clienti. Chiudono macellerie, panifici, piccoli alimentari, salumerie, ferramenta, ciabattini, sartorie.

  • Di Attilio Runello (---.---.---.102) 24 maggio 21:04

    Forse serve a poco. Ma è utile confermare che Milano è molto cara come alloggi. Le Ferrovie nord collegano la città con Varese e Como e tutti i comuni intermedi. A mezz’ora di treno si trovano comuni con prezzi di affitto molto più normali. Trecento euro per un monolocale. E grazie alle ferrovie Nord e alla metropolitana sono ben collegati con Milano. Molti fanno i pendolari.

  • Di Attilio Runello (---.---.---.248) 24 maggio 13:06

    Milei forse ha sbagliato a voler fare tutto e subito. Ma la soluzione del problema iperinflazione - che impoverisce tutti - secondo tutti gli economisti è quella seguita da Milei. Avanzo di bilancio innanzitutto. Non stampare più moneta. Tasso di cambio della valuta argentina, il peso, libero. Prima era di trecento pesos per dollaro. Ma pagava la banca centrale argentina. Il tasso di cambio va lasciato libero di fluttuare senza intervenire. Come avviene con l’euro. Oggi il tasso di cambio è di ottocento pesos per un dollaro. Questo ha fatto aumentare il prezzo dei prodotti importanti. Quello libero probabilmente sarebbe mille pesos per un dollaro. Infine va riportato che negli ultimi cinque mesi l’inflazione su base mensile è passata dal 25% a 8%. Vuol dire che i prezzi aumentano ma meno di prima. Quella totale è ancora alto perché si calcola su base annuale.

    Fra un anno probabilmente l’inflazione diminuirà molto e in due o tre anni inizieranno a diminuire i prezzi. Perché se la gente compra poco (chi può esporta ma non tutti lo possono fare) i prezzi scendono. È la legge della domanda e dell’offerta, la base dell’economia.

  • Di Attilio Runello (---.---.---.103) 19 aprile 17:49

    Hai offerto molti dati e fatto un po’ di pubblicità all’associazione dei non credenti. E va bene. Però bisogna ricordare anche che la Chiesa cattolica ha un miliardo e quattrocento milioni di fedeli nel mondo. Che il numero dei fedeli è in crescita, anche se in Europa è in calo. Che fa parte della nostra storia. Che il paese è pieno di Chiese e di opere d’arte con ispirazione religiosa. Che anche in Italia la maggior parte dei nati vengono battezzati. Che un buon trenta per cento frequenta. Che la Chiesa e molto attiva anche nel sociale. Che esistono università cattoliche, scuole, ospedali, pensionati universitari, ecc. E vuoi che la Rai non dedichi spazio a una realtà di questo genere? Che hanno sempre una notevole audience. E come se non trasmettesse le partite di calcio.

  • Di Attilio Runello (---.---.---.102) 13 aprile 15:05

    La norma deve ancora essere approvata dal Consiglio europeo, cioè dai rappresentanti degli stati membri. E non è affatto scontato che venga approvata.

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