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Rom, gli sgraditi d’Europa

Oggi, 8 aprile, è la giornata internazionale dei Rom, probabilmente l’etnia meno amata dagli europei. Se infatti da una parte si stigmatizza continuamente il razzismo nelle varie forme in cui si manifesta, dagli stadi alla politica, dall’altra sembra che nessuno per queste popolazioni nomadi provi la stessa sensibilità e la stessa empatia.

Anzi è molto raro trovare chi si dissoci apertamente dai tanti pregiudizi a loro riguardo.

Ricordate nel 2007 quando in Italia si parlava di “allarme sicurezza” in relazione alla presenza dei nomadi? Insomma quando per alcuni mesi non si era fatto altro che parlare di sgomberi di campi e di quanto pericolosi fossero i Rom per l’ordine pubblico? In quel caso la politica si era mossa sapientemente per arginare il problema dichiarando lo “stato di emergenza”: già in partenza la presenza Rom era etichettata allo stesso modo di catastrofi naturali come terremoti o alluvioni.

La situazione da questo punto di vista è abbastanza stagnante in quanto, nonostante il passare degli anni, un’integrazione o per lo meno un dialogo tra popolazioni Rom e le comunità locali, è lontano da venire. Il muro dei pregiudizi, oltre che la precarietà delle condizioni di vita, rendono altamente improbabile l’incontro ed il confronto che solitamente dovrebbero avvenire in ambiti come il lavoro o la scuola.

In Italia le stime parlano di circa 100mila Rom accampati sul territorio ossia lo 0,3% della popolazione. Situazione analoga in Germania ed Inghilterra, mentre molto più consistente è la presenza in Spagna e Grecia dove nel 2013 si sono verificati veri e propri attacchi ai campi con pietre e molotov.

Gravi episodi di discriminazione ed ingiustizia sono avvenuti anche in Francia: proprio in questi giorni è stato condannato a tre mesi di carcere e 1500 € di ammenda un ragazzo che, visti due rom che dormivano per strada, aveva tirato loro addosso l’acqua ed il sapone con cui aveva lavato il marciapiede. La cosa più sorprendente è che non si tratta di un personaggio appartenente a gruppi facinorosi e intolleranti, ma è un classico Bobo parigino (borghese-bohemien) che, tra l'altro, si dichiara di sinistra.

Un rapporto appena pubblicato da Amnesty International denuncia proprio come nello specifico francese il grado di intolleranza sia molto alto. L’associazione per i diriti umani accusa anche le forze dell’ordine di accanirsi fino alla persecuzione di queste etnie ed evidenzia come gli sgomberi dei campi siano vissuti da parte di chi tali ingiunzioni giudiziarie le subisce. Insomma si parla tanto di risolvere le grandi problematiche che affliggono il mondo e poi si chiudono gli occhi davanti al degrado ed alla miseria che aspettano alle porte delle nostre città. La cosa più strana è che tale seria problematica umanitaria non sembra mai essere percepita come tale.

 

Foto: Flickr (Luciano)

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