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 Home page > Tribuna Libera > Vogliamo davvero continuare a parlare di Berlusconi?

Vogliamo davvero continuare a parlare di Berlusconi?

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Quando, in tempi non sospetti, scrivevo che era una pia illusione, quella di potersi liberare del nano di Arcore, qualcuno mi ha dato del menagramo, altri più semplicemente del rompiballe che deve sempre polemizzare.

Ma davvero qualcuno credeva che un criminale perfettamente organico alla banda di predoni che, conto terzi, continuano a massacrare la popolazione che ha la sventura di vivere aldilà delle mura del castello, potesse essere mandato via come un dipendente qualsiasi?
 
Davvero pensavamo che Berlusconi avesse potuto incancrenire tutto da solo un paese di onesti e coraggiosi? Come abbiamo potuto essere convinti anche per un secondo che fosse una specie di scolaretto bacchettato sulle mani dai maestrini del mercato, che sono compari suoi e della gentaglia come lui, soltanto un po' più alti di grado?
 
Scusate, ma davvero pensavamo fosse possibile che i compagni di merende del PD avessero un briciolo di interesse nello spazzarlo via, loro che delle politiche criminali verso i deboli e vergognosamente servili verso i potenti hanno fatto l'unica linea di azione politica chiara ed incontrovertibile della loro purtroppo lunga ed ignobile storia?
 
Era soltanto volgare bailamme, uno spettacolino messo su per distrarci come si distrae un cane sventolandogli davanti al muso la pallina da tennis, e nel frattempo andare avanti con il massacro sociale; perché sta per venire giù tutto, e loro lo sanno.
 
E così mentre sulla stampa, in Rete, in televisione, non si fa altro che parlare, discutere, discettare, polemizzare, dell'ennesimo governicchio da due soldi il cui unico obiettivo è quello di non discostarsi di una virgola dal programmino di genocidio sociale dal sapore vagamente retrò, nazista, oserei dire, di associazioni a delinquere come la Troika, la BCE, il Club Bilderberg e via dicendo, loro, padroni, servi, portaborse e cantastorie, preparano il terreno per scansare l'imminente valanga e lasciare che seppellisca noi.

E lo fanno con la potenza di fuoco di un sistema informativo secondo in Europa, per corruzione, soltanto alla Bulgaria. Mentre ci accapigliamo attorno alla sorte di un pregiudicato settantenne condannato per i reati più infami, che nessuno ha la minima intenzione di infastidire, il governo di banchieri e macellai sta affilando le lame per la mattanza finale. Niente lieto fine, non c'è luce in fondo al tunnel, forse non c'è neanche fondo e basta, è bene dircelo chiaro e tondo.
 
L'Europa, come spiega un bell'articolo di Sergio Di Cori Modigliani, deve diventare produttrice di manodopera a basso costo, non c'è scampo, non ci lasceranno che sopravvivere, nel migliore dei casi.
 
Sapevate che dall'1 ottobre 2013 l'amministrazione USA è fallita? Come scrive Modigliani: 
Il fatto ha comportato l'immediato licenziamento di 800.000 dipendenti pubblici.
 
Il fatto ha comportato il crollo dei bpt statunitensi sul mercato.

Il fatto comporta la necessità da parte di 1 milione di persone di andare a lavorare sapendo che non verranno pagati.

 
Il fatto ha un costo di 300 milioni di dollari al giorno che -dati alla mano- se non si interviene provocherà entro la fine di ottobre un crollo di tutti i derivati legati alla spesa pubblica statunitense e un'accelerazione esponenziale dei meccanismi di recessione che determinerà, inevitabilmente, l'esplosione di una crisi finanziaria planetaria.
 
È il prezzo della pace.

È il conto che i colossi finanziari e la destra occidentale hanno presentato al mondo per punirli, visto che Obama e Rouhani (il premier mussulmano iraniano) hanno "osato" parlarsi tra di loro, hanno "osato" aprire un tavolo di colloqui e hanno fatto sapere che "stanno osando" porre fine al cosiddetto scontro di civiltà tra Occidente e Asia Minore aprendo una stagione di coesistenza pacifica tra mondi diversi, tra etnie distinte, per investire risorse sia economiche, che politiche, che psicologiche, nel risolvere i veri problemi dell'umanità: lavoro e occupazione."
 
Sarà bene svegliarsi, e in fretta. I criminali che ci governano, per tornare alla nostra piccola penisola, agiranno seguendo fedelmente la teoria della "shock economy" secondo la quale un popolo umiliato e traumatizzato è più facile da controllare.
 
Non saranno gli inconcludenti latrati del M5S di padron Grillo, a tirarci fuori dal fango, non troveremo salvezza affidandoci ad un PD marcio fino al midollo, non saranno le lagne delle solite comparse che gridano all'indignazione ma intanto se la tengono, la tessera di partito, a porre le basi per ricostruire un paese soltanto un po' più giusto; non saranno i cerchi magici che, trasversali come nient'altro al mondo, fanno il bello e il cattivo tempo, passando per centri sociali, comitati cittadini, associazioni culturali, movimenti di lotta per la casa, sindacati, università e chi più ha immaginazione più ne metta, a permetterci di vivere in un paese pacificato, che non sia in mano a caste, lobby, circoli privati, banche e fascisti.
 
Come scrive sempre Modigliani: 
"È l'inizio dell'atto definitivo dello scontro tra iper-liberisti e keynesiani, tra i fautori e cultori del servizio privato (da una parte) e gli accesi sostenitori del servizio pubblico (dall'altra parte); tra chi vuole andare a colpire "anche" gli interessi dell'oligarchia privilegiata e chi, invece, vuole far pagare soltanto il contribuente. L'Italia segue il trend: andare allo scontro.
 
Genova 2001, la Val Susa, i centinaia di cortei manganellati a freddo, i gas CS vietati dalla convenzione di Ginevra in quanto armi di sterminio di massa, la Direttiva Ministeriale in merito alla politica militare per l'anno 2013 , che prevede tra le altre cose l'uso dell'esercito laddove non ce la facessero le forze dell'ordine ordinarie, non si fermeranno davanti a niente, penso che ormai sia chiaro come il sole.
 
Letta, Berlusconi, Monti, Napolitano, Draghi, i tecnocrati europei, le Banche, le finanziarie, per questa gente siamo soltanto danni collaterali, incidenti di percorso poco più fastidiosi di una puntura di zanzara, e se speriamo ancora che il servilismo dei nostri politicanti abbia termine o che si ravvedano in qualche modo sarà bene sapere che siamo destinati a finire sotto due metri di terra, e soltanto dopo sofferenze e patimenti.
 
Questi signori della guerra ai propri popoli sono passati, stanno passando e continueranno a passare sopra qualsiasi eccidio, massacro, geniocidio, pur di salvaguardare il loro status e la loro sopravvivenza.
 
Che vogliamo fare?

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.49) 5 ottobre 2013 11:13

    Che vogliamo fare ? Ma dimmelo tu .
    A parte andarcene ,chi può , che altro ci rimane ?
    Nel mondo succede l’ira di Dio e noi siamo accartocciati sulle vicende surreali dello psiconano delinquente , e allora ? vedi una via d’uscita o , come io temo ,siamo arrivati ad una situazione di irreversibilità ?
    Si continua a parlare di Berlusconi perché lui è il paradigma di questo paese impazzito ,del tutto fuori controllo . Ci vorrebbe un miracolo per rimetterci in carreggiata ; sono assolutamente ateo ma spero che Papa Bergoglio ci dia una mano a ritrovare il senso comune delle cose ,dopo vent’anni di sbornia .
    ciao

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