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Una dura critica a Saviano da ’Comincialitalia.net’ - "Saviano non rischia nulla"

Un’altro attacco a Roberto Saviano, questa volta dal quotidiano on line ’Comincialitalia.net’.

Un lungo e dettagliato articolo della giornalista Donatella Papi.

Una critica senza giri di parole ma con frasi come ’ Saviano è uno dei quei giovanotti rampanti della nostra dis-informazione che non rischiano un baffo, sono stati costruiti nei retrobottega dei giornali e di certi partiti, fanno torcere i parenti di tanti giornalisti caduti ’ oppure ’ Il caso Saviano e’ un immenso tappo alla verita’.
Leggendo l’articolo si denota come costei raffiguri Roberto come un menestrello alla ricerca di notorietà al pari dei Grillo e dei Travaglio.

Un personaggio che secondo la Papi non rischia nulla, in quanto protetto ed appoggiato dalla politica.


Insomma un articolo improntato alla demolizione della ormai provata figura dello scrittore campano che tutti noi conosciamo.

Sappiamo tutto e di tutto su Saviano e non aggiungo parole a riguardo della figura di questo personaggio ’rivoluzionario’ che ha portato alla luce e alla conoscenza dell’opinione pubblica una piccola parte dei segreti dell’oscuro mondo della camorra.
Tutto questo esponendosi alle possibili ritorsioni di chi non vorrebbe che le azioni della camorra arrivino sulla bocca di tutti.

Leggetelo al seguente indirizzo: www.comincialitalia.net/interna.asp.

Non mi dilungo oltre ma con questo dissento profondamente dall’opinine della giornalista Donatella Papi.

Voi cosa ne pensate?

Commenti all'articolo

  • Di Francesco Raiola (---.---.---.124) 3 novembre 2008 09:48
    Francesco Raiola

    Ovviamente io e AgoraVox tutta dissente da quanto riportato nell’articolo (articolo?) in questione. Siamo stufi dello sciacallaggio continuo di gente che usa Saviano per farsi pubblicità, quindi continueremo a difenderlo. Anche se a volte sono indeciso se riportare queste cose col rischio di fare pubblicità a chi è in giro solo per questo. Ma forse è meglio così, tenendo sempre alta l’attenzione...

  • Di paolo praolini (---.---.---.35) 3 novembre 2008 12:49

    Anche se il rischio c’è ma ritengo che questa non possa essere pubblicità!

    • Di fab (---.---.---.118) 3 novembre 2008 15:00

      <.... sui giornali soprattutto di sinistra si finge l’acclamazione globale, perche’ quello che e’ successo a Napoli e in Campania venga seppellito sotto il clamore della lotta ai Casalesi. Qualche Casalese ci godra’ pure di essere come Al Pacino. Ma i piu’ sono inferociti. Io li capisco. E li difendo da questo indegno utilizzo politico...> 

      certo certo, difendiamo la m.... di questo paese, difendiamo anche geronzi, ligresti, caltagirone, fazio, berlusconi, dell’utri, andreotti, gelli.... difendiamoli tutti.

  • Di marco (---.---.---.166) 3 novembre 2008 21:03

    Dicevano cose terribili di Falcone e di Impastato, poi quando sono morti nessuno si ricorda più di quello che ha detto.Roberto deve vivere,basta eroi,deve accadere qualcosa anche a lui per dargli credibilità?Nel nostro paese non piace chi racconta la realtà, la giovanotta rampante Papi dovrebbe fare più attenzione alle parole.
    Guardatevi l’intervista ad Arte di Saviano, è illuminante e terribilmente inquietante..

  • Di Noemi (---.---.---.163) 3 novembre 2008 21:48

    Penso che l’invidia sia una brutta bestia...Saviano oltre ad essere privato della sua libertà per aver fotografato realisticamente un fenomeno del quale tutti dobbiamo aver consapevolezza, (perchè non rappresenta solo il cancro di Napoli e provincia e, non lo si può circoscrivere esclusivamente come realtà locale), è costretto a subire anche gli attacchi dei colleghi invidiosi. Successo pienamente meritato, il libro è realistico,
    documentato e ben scritto.

    Saviano fai orecchie da mercante, se puoi...è solo invidia!

  • Di tarech (---.---.---.60) 3 novembre 2008 22:10

    Ma di chi è e chi dirige CominciaItalia.net? E chi è questa Donatella Papi? Se qualcuno è in grado di rispondere a queste domandine forse potremo iniziare a svolgere la matassa

    • Di Mario Secondo (---.---.---.143) 8 gennaio 2009 02:15

      Donatella Papi ex moglie di Massimo Fanfani figlio del celebre Amiltore, credo diriga Comincialitalia dal 2005. Su Comincialitalia ho scritto per tre mesi seguendo tutta la vicenda rifiuti a napoli, la collaborazione è sfociata con la partecipazione al festival internazionale del giornalismo a Perugia.....dove ho capito che la Papi non è tanto in sintonia in termini di percezione della realtà....ha scritto due libri, ha collaborato con "il Giornale " hai tempi di Montanelli. Quell’articolo (?) è il riassunto di una vecchia telefonata tra me e lei... Comunque grazie a lei ho conusciuto Peter Gomez e un tre volte premio Pulitzer. Ciao. Mario Secondo.

    • Di pincopallino ma istruito (---.---.---.3) 6 luglio 2009 23:42

      "ha collaborato con "il Giornale" hai tempi di Montanelli."

      Direi che la ’h’ la potresti anche togliere. Fortuna che sei un giornalista!

  • Di Paolo Praolini (---.---.---.199) 4 novembre 2008 00:13
    Paolo Praolini

    Ecco chi è Donatella PAPI !!!!!

    • Di Dana (---.---.---.86) 4 novembre 2008 00:56

      sono d’accordo sull’evitare di denigrare sempre il tutto, ma non credo da un pezzo nemmeno agli eroi senza macchia, soprattutto quando sono sempre ospiti in prima serata e tanto pubblicizzati, cosa che non avviene per tanta altra gente che lotta contro la Mafia, come Pino Masciari, come il giudice Ferdinando Imposimato che ha anche scritto alcuni libri che avrebbero dovuto far saltare parecchie poltrone, libri alquando documentati visto che sono suffragati da atti giudiziari e quant’altro.
      Il professore morto suicida Adolfo Palimara qualcuno lo ha visto per esempio ad Anno Zero o Matrix?
      http://www.articolo21.info/4281/edi...

      Di tanta altra gente che combatte contro la mafia al massimo appare trafiletti dei giornali nella cronaca locale di cui non si sa niente
      http://www.comedonchisciotte.org/si...

      Come mai? Nessuna apparizione in TV?

      Altri legittimi dubbi, sempre se è ancora lecito non accettare dogmi
      http://www.movimentozero.org/mz/ind...

      Ammesso sia vero che Schiavone non abbia mai parlato di attentato della camorra contro Saviano, mi viene il sospetto si trattasse di una trovata pubblicitaria..
      http://www.corriere.it/cronache/08_...

      Se Schiavone è un pentito dovrebbe voler vuotare il sacco liberamente..tanto la camorra ce l’ha con lui comunque per aver parlato..che senso avrebbe mentire..

      Una ragazza che ha un blog, vive a Napoli ed ha letto Gomorra ne viene alle stesse considerazioni di cui all’articolo sopra...

      http://alidicarta.blog.tiscali.it//...

      magari saremo "noi detrattori" ad essere sul libro paga della camorra?
      Giù le mani dal mito...





  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.222) 4 novembre 2008 00:57
    Rocco Pellegrini

    sarà pagata dalla camorra. 
    Forse la camorra ha deciso di fare come microsoft, mette in campo i cosiddetti evangelizzatori.....

  • Di (---.---.---.82) 4 novembre 2008 10:49

    Fino a che in televisione, (prendiamo ad esempio la trasmissione televisiva Ombre sul Giallo dell’insigne Franca Leosini), fanno le loro apparizioni Angelo Izzo e le mogli dei padrini...nulla da dire, nulla da commentare. Nessuno che si sdegna nel vedere il mostro in televisione che sbeffeggia chiunque, comprese le vittime.
    Cara Donatella tu hai affermato: "la mafia si combatte con amore", sarebbe davvero bello poter pensare una cosa del genere, proviamo a mandare a Sandokan un fascio di rose rosse. Basta cercare l’indirizzo del carcere di opera.
    Donatella, ma quanto conosci la mafia? come fenomeno...

  • Di (---.---.---.221) 6 novembre 2008 14:54

    Dana scrive "Se Schiavone è un pentito dovrebbe voler vuotare il sacco liberamente..tanto la camorra ce l’ha con lui comunque per aver parlato..che senso avrebbe mentire.."

    Qualche cronista, oltre Saviano, ha mai sentito parlare del linguaggio mafioso in codice?
    I concetti in quel contesto non si comunicano a chiare lettere...ci sono persone che hanno imparato a decifrare quel genere di comunicazione.

  • Di alessia rinaldi (---.---.---.188) 22 dicembre 2008 12:58

    Personalmente condivido alcune posizioni critiche della giornalista Donatella Papi. Roberto Saviano ha obiettivamente un grande talento come scrittore, tuttavia l’enorme speculazione editoriale e pubblicitaria che è stata fatta intorno alla sua opera non ha certo contribuito a rafforzare la cerniera della coscienza civile collettiva di noi italiani nei confronti di un fenomeno, la mafia, che è un abberrazione del nostro sistema sociale e politico. Il problema è il seguente: tutta la "bolla speculativa" che è stata creata attorno all’opera del talentuosissimo Roberto Saviano non ha contribuito a renderci partecipi dei drammi di coloro che sono stati arruolati nelle file della mafia per potere sfamare le loro famiglie, in un luogo in cui lo Stato non c’è e dove i nostri governanti facco sporchi affari utilizzando i cittadini del nostro Paese e trasformandoli in delinquenti al loro servizio. Per questo la distorsione mediatica e pubblica che è stata fatta dell’opera di Roberto Saviano, e qui ci sono delle responsabilità chiare dei media, ha esposto lo scrittore a minacce prevedibili che si è trovato solo a fronteggiaresolo e per una volta ancora si sono fatti sorridere i nostri cari detrattori all’estero che considerano l’Italia un popolo di pizzaioli e di criminali. Ritengo che qualcuno si sia molto arricchito alle spalle del romanzo dello scrittore, ma che se si desidera salvare e sostenere e migliorare una parte del nostro Paese (il Sud) che soffre ed è abbandonata sarebbe utile guardare nelle nostre coscienze e non inorridirsi da buoni lettori "piccolo borghesi" di fronte alla maniera di vivere e di guadagnarsi la vita di coloro a cui non è stata data alcuna "chance" e i primi criminali sono i nostri governanti che hanno lasciato degenerare una parte del nostro paese e dei cittadini come noi.Quindi a mio avviso "la questione meridionale" non si riassume affatto con il romanzo bellissimo di Roberto Saviano. Leonardo Sciascia fu moltopiù cauto nel gestire il suo talento, la sua immagine e il suo impegno civile. Alessia Rinaldi

    • Di Paolo Praolini (---.---.---.59) 22 dicembre 2008 19:01

      Sono d’accordo con te che il problema del sud non si riassume nel nome Roberto Saviano.
      Il problema è immensamente più esteso, ma se da qualche parte non cominciamo, le cose non cambieranno mai.
      Ci sono tanti altri piccoli giornalisti meno noti che rischiano quanto o più di lui e di cui si dovrebbe fare i nomi tutti i giorni, come i Maniaci, Capezzuto a Napoli, Rosaria Capacchione a Napoli etc. ed io cerco di parlar di loro sempre.
       Roberto ha assunto in questo momento l’incarico di portabandiera, e ne ha tutta l’autorità, in quanto rischia giorno per giorno la sua vita per il diritto alla verità ed alla giustizia.
      Su questo chiaramente qualcuno ha tratto enorme vantaggio, ma è assolutamente un aspetto secondario della vicenda, non cerchiamo iil male dove c’è una immensa attività positiva per il paese.
      La storia raccontata dal suo romanzo e poi il film ha portato ai nostri occhi una realtà che in moltissimi neppure potevano immaginare, è stata la sintesi del problema camorra.
      Siamo abituati ai soliti telegiornali che ti riportano due minuti di commento e via, è una routine sentire di 2 morti ammazzati a Napoli o Palermo, dopo 1 minuto ci siamo dimenticati di tutto.
      Allora non posso che difenderlo a spada tratta e quello che più mi dispiace che in Italia non è stato valutato per quello che realmente rappresenta, invece in Francia 15 gg. fa hanno fatto una manifestazione a livello nazionale per difendere ed amplificare il valore e l’orgoglio molare che può diffondere questo personaggio alquanto discusso in Italia.
      Se vogliamo cambiare il volto del nostro paese dobbiamo difendere e dare spazio a Roberto, a Pino, ad Arnaldo, a Rosaria.
      Aiutiamoli....


  • Di Vincenzo (---.---.---.45) 15 gennaio 2009 10:05
    Voglio solo inviare un messaggio di solidarietà a Saviano e a quanti come lui ogni giorno coraggiosamente scendono in campo contro la delinquenza organizzata; hanno tutto il mio rispetto, e colgo l’occasione per ricordare, uno per tutti, Giancarlo Siani morto a Napoli il 23 settembre 1985 assassinato dalla camorra.
    Un augurio di speranza a tutti gli italiani Onesti. Vincenzo da Roma
  • Di Donatella Papi (---.---.---.76) 22 marzo 2009 22:12

    Leggo solo ora questo articolo, che mi riguarda e mi permetto di dire qualcosa di mio. Intanto ringrazio per lo spazio che mi è stato dato e per la discussione aperta. E’ proprio questo diritto voglio affermare. Se in Italia assurge a onore della ribalta uno scrittore come Saviano deve essere possibile esprimere pareri, opinioni e anche dissentire. Per cui replico a coloro che mi inviano insulti e attacchi esagerati che la venerazione di Saviano è a mio parere sbagliata e forse non autentica. Soprattutto perchè io rivolgo allo scrittore critiche sul metodo, sui contenuti, sulla sua estrazione, sulla sua trasparenza e verità.
    Vorrei dire qualcosa a tutti quelli che hanno scritto qui. Ma per farmi capire chi sono replico a Mario Secondo, che ha lavorato al giornale ricordandogli le discussioni avute su articoli che lui voleva pubblicare sulla camorra e che io non gli ho passato dicendogli chiaramente che contenevano informazioni pilotate e della quali o lui era consenziente oppure usato. Questo è il ruolo di un direttore di un giornale libero e al servizio dei cittadini. Non prestarsi. 
    Dopo questi fatti gravi, come le liste dei nomi di camorristi che circolavano sul web mentre erano in corso processi e che io NON PUBBLICO neppure se lo chiede Saviano, ci sono le opinioni diverse sulla lotta alla criminalità organizzata. Fin qui abbiamo prodotto solo omertà sui veri mandanti. A me interessano quelli, a Saviano il sangue delle mafie. Infatti lui sfila a Napoli con Bassolino e i poteri, io a Bassolino ho detto che metterei un Casalesi a posto suo a dirgli in faccia "sei tu Gomorra!". Risultato è che io sono dovuta veramente andare via dall’Italia, lo stesso giorno che lasciava il Paese Saviano. Io sola, con tre soldi in tasca, la paura e la fine del mio mondo e lui la gloria. Gli invidio una cosa sola: un palco. Lo vorrei anche io per dire tutto quello che so. Spero di riuscirci. Ma comunque, ho fatto quello che dovevo fare e la mia memoria è assicurata.
    Da qui mi permetto di mandare un messaggino al grande Idolo: senti cretino, il fatto che mi mandi sotto la gente a dirmi che ti fai arrivare i kalasnikov dall’Africa, a me fai paura. Ma vado avanti lo stesso.

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