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Brunetta: "Basta al certificato antimafia"

lunedì 26 settembre 2011

Brunetta rilancia nuove proposte per combattere la crisi e per migliorare l’Amministrazione Pubblica di cui è il Ministro. Tra le proposte che lancia ai microfoni dei giornalisti dichiara: “La semplificaizone, e poi la comunicazione nella semplificazione. Perché mai le imprese e le famiglie devono ancora fornire certificati alla Pubblica Amministrazione che li ha già in casa. Si dirà basta a tutto questo, basta al Durc, basta al certificato antimafia, basta ai pacchi di certificati che un’impresa o un architetto progettista deve presentare se deve partecipare a un concorso. Basta a tutto questo e tante altre cose ancora nei confronti delle famiglie e delle imprese, semplificare la vita delle famiglie e delle imprese”.

Il Certificato Antimafia, come si legge sul sito del Ministero degli Interni, dice che “La Prefettura – U.T.G. provvede al rilascio delle certificazioni antimafia (comunicazioni e informazioni antimafia) con le quali viene accertata l’assenza di cause di decadenza, di sospensione o di divieto - di cui all’art. 10 della legge 31 maggio 1965, n. 575- e di tentativi di infiltrazione mafiosa - di cui all’art. 4 del decreto legislativo 8 agosto 1994, n. 490- nei confronti dei soggetti che intendono instaurare rapporti con la pubblica amministrazione”.

Se il certificato antimafia verrà eliminato, non sarà più necessario esibire una prova di estrainetà alla criminalità organizzata. Il che potrebbe portare sì una semplificazione per coloro vorranno aprire un’azienda o partecipare a concorsi pubblici, ma equivarrebbe a togliere garanzie di trasparenza agli utenti della Pubblica Amministrazione e ai clienti delle imprese.

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