• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Società > Influenza suina: consigli per prevenire e curare

Influenza suina: consigli per prevenire e curare

Si parla tanto di vaccinazione come mezzo per evitare la nuova influenza, ma la prevenzione e le possibili cure alternative al vaccino o in caso si
contraesse la malattia prima della vaccinazione, quali sono?

In queste righe tratteremo la prevenzione e le possibili cure alternative che non contemplano l’uso di farmaci. Iniziamo con la prevenzione.

Ricordiamoci che siamo davanti ad una banale influenza che grazie a molti media è diventata una sorta di "piaga", che ha creato fobie e paure ingiustificate. Ecco come diminuire le possibilità di essere contagiati o di contagiare gli altri:

- coprire con un fazzoletto (possibilmente di carta) naso e bocca quando si starnutisce e gettare il fazzoletto nella spazzatura o nella biancheria da lavare dopo averlo usato;

- lavare spesso le mani con acqua e sapone e in particolare dopo avere tossito o starnutito o dopo aver frequentato luoghi e mezzi di trasporto pubblici; se acqua e sapone non sono disponibili è possibile usare in alternativa soluzioni detergenti a base di alcol;

- evitare di toccare occhi, naso e bocca con le mani non pulite; i germi, e non soltanto quelli dell’influenza, si diffondono in questo modo;

- rimanere a casa se malati evitando di intraprendere viaggi e di recarsi al lavoro o a scuola, in modo da limitare contatti possibilmente infettanti con altre persone, nonché ridurre il rischio di complicazioni ed infezioni concomitanti (superinfezioni) da parte di altri batteri o virus.

Questi i consigli dispensati dal Ministero della Salute. In aggiunta si potrebbe anche integrare questa stringata lista con altri utili consigli:

- tenere le superfici, soprattutto dei giocattoli e in bagno, sempre pulite;

- se è possibile, il malato dovrebbe essere accudito da una sola persona che, in caso di stretto contatto, dovrebbe indossare una mascherina;

- la persona che si prende cura di un malato non dovrebbe rientrare in una delle categorie a rischio.

Per evitare che qualche notizia distorta appresa da alcuni giornali o da alcune reti tv possa confondere le idee su cosa abbiamo davanti, continuo a rammentarvi che questa è comunque una comune influenza che si distingue da quella stagionale solo per una maggiore velocità di diffusione (per ora nemmeno sulla carta) e per una minore mortalità rispetto all’influenza stagionale.

Come si trasmette l’influenza suina? Proprio come l’influenza normale, visto che sempre di influenza si tratta: attraverso gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce (oppure anche attraverso piccolissime goccioline di saliva o aerosol, ma si tratta di casi rari che si verificano in ambito ospedaliero); per contatto diretto o indiretto (esempio, quando un soggetto infetto tossisce nella propria mano, e poi stringe la mano di un soggetto sano).

L’ECDC ricorda che "le persone colpite da influenza sono più “infettive” immediatamente dopo l’inizio dei sintomi e, nonostante continuino ad espellere il virus fino a cinque giorni dopo l’inizio dei primi sintomi (7 giorni nei bambini), la quantità di virus – e quindi il rischio di diffondere l’infezione – diminuisce progressivamente".

Questo vale per l’influenza stagionale ma anche per l’influenza suina (http://www.ministerosalute.it/faqGe...). Se date un’occhiata al sito ISS troverete le stesse raccomandazioni date per prevenire il contagio dell’influenza stagionale del 2006. Forse rimarrete stupiti dalla somiglianza dei provvedimenti di contenimento del contagio e dalle similarità dell’influenza suina con una qualsiasi normale influenza stagionale. Questo perché forse certi media, hanno "leggermente" esagerato con le notizie riguardanti la "suina".

Dopo la prevenzione, ecco il trattamento dei sintomi. Dal Ministero della Salute ecco alcuni validi consigli: "il trattamento dei sintomi, l’assunzione di liquidi (acqua, tè, brodo, succhi di frutta) ed il riposo (per 24-48 ore dopo la scomparsa della febbre) sono in genere sufficienti per la completa guarigione nella maggior parte dei casi d’influenza non complicata".


Se poi ci guardiamo in giro, i siti che propongono molti sistemi di cura alternativi e naturali dell’influenza sono molti. Ecco alcuni passi da Yahoo salute, consigli che si trovano su gran parte dei siti e dei blog che preferiscono usare le cure naturali che farmaci o vaccini.

"La cipolla, poi, ricca di vitamine e sali minerali, è un antisettico naturale. L’aglio grazie alla notevole quantità di ferro, sali minerali e svariate vitamine (A, B1, B2, PP e C) si rivelerebbe utile per combattere catarri bronchiali e febbri, oltre ad essere un ottimo antisettico. Il limone, che secondo alcuni purificherebbe l’organismo dalle tossine, è consigliato per disinfettare la gola con semplici gargarismi".

"Le mele e le pere, invece, aiuterebbero a mantenere sani i polmoni migliorando le condizioni delle vie respiratorie. Infine come non nominare le arance, ricchissime di vitamina C, che aiutano il nostro organismo ad assorbire il ferro dai vegetali e stimolano le difese del sistema immunitario, contribuendo a prevenire le malattie da raffreddamento" (fonte http://it.health.yahoo.net/c_specia...).

Ma forse la serie di consigli più completa la troviamo su Altrogiornale:

- alimentazione ricca in frutta e verdura: le famose 5 porzioni al giorno;

- tra gli alimenti aggiungere sempre aglio fresco alle insalate;

- integratori: vitamina C naturale (Rosa canina) ed oligoelementi (Zinco e Rame) possono aiutare il nostro organismo;

- evitare i fattori di rischio (fumo, ambienti e comunità chiuse);

- la pianta medicinale maggiormente utilizzata nella terapia dell’influenza, e per la quale esistono anche evidenze scientifiche, è l’ Echinacea. Si utilizzano le tre specie di Echiancea (pallida, purpurea ed angustifolia) in forma di estratto;

- la pianta è reperibile in molti integratori. Sono consigliati quelli che contengono estratti standardizzati nei principi attivi utili (polisaccaridi, polifenoli). Seguire le indicazioni.

Con un utile consiglio finale: i soggetti allergici, quelli in terapia con altri farmaci dovrebbero prima consultare il proprio medico o farmacista. E’ controindicata nei pazienti affetti da malattie autoimmuni.

Ed è proprio un’alimentazione sana e ricca di vitamine che sembra far la differenza (oltre ad uno stile di vita sano). Infatti per un sistema immunitario efficiente, l’influenza non rappresenta qualcosa di grave. Ovviamente ci sono casi rarissimi in cui persone sane vengono colpite da complicazioni gravi, ma questi casi possono imputarsi ad altri fattori che per qualche combinazione davvero sfortunata causano l’aggravarsi della malattia. Insomma, sono rarità.

La lista delle persone a rischio complicanze la trovate, ovviamente, sul sito del Ministero della Sanità. Interessante è leggere chi sono veramente le persone a "rischio".

"In particolare sono considerate persone a rischio quelle affette da: malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, inclusa asma, displasia broncopolmonare, fibrosi cistica e BPCO; malattie dell’apparato cardiocircolatorio, comprese le cardiopatie congenite ed acquisite; diabete mellito e altre malattie metaboliche; malattie renali con insufficienza renale; malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie; neoplasie; gravi epatopatie e cirrosi epatica; malattie congenite ed acquisite che comportino carente produzione di anticorpi; immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV; malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale; patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie, ad esempio malattie neuromuscolari; obesità con indice di massa corporea (BMI) > 30 e gravi patologie concomitanti; condizione di familiare o di contatto stretto di soggetti ad alto rischio che, per controindicazioni temporanee o permanenti, non possono essere vaccinati"(fonte http://www.ministerosalute.it/faqGe...). Vengono indicate anche donne in gravidanza e bambini sotto i 5 anni.

Ora sorge un problema. Visto che l’Ue ha detto che "il vaccino è sicuro ma non per tutti", chi sono le persone per cui il vaccino non è sicuro? "Sono possibili effetti collaterali per le donne incinte, i bambini e i malati cronici". Guarda che caso. Proprio le persone che "dovrebbero" avere più bisogno del vaccino, secondo il Ministero della Salute. La notizia giunge fresca fresca da La Stampa.

"Una volta ottenuto il certificato europeo il vaccino contro l’influenza A sarà «efficace e sicuro». Tuttavia, ammette la responsabile dell’Unione europea per la Salute, Androulla Vassiliou, resterà inevitabilmente un margine d’incertezza quanto agli effetti collaterali possibili per le categorie più a rischio, come le donne incinte, i bambini e i malati cronici". Quindi cautela cari lettori. Ai prossimi aggiornamenti.


Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares