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Venezuela, nuova ondata di repressione contro le voci dissidenti

In Venezuela il 2024, anno elettorale, è iniziato con un allarmante inasprimento della repressione nei confronti degli spazi di libertà, delle voci critiche e dell’opposizione politica. Amnesty International segnala l’aumento degli arresti arbitrari di persone impegnate nella difesa dei diritti umani e l’adozione di leggi palesemente in contrasto con le norme internazionali sui diritti umani.

Una delle vicende più gravi è costituita dalla detenzione di Rocío San Miguel (nella foto), docente e difensora dei diritti umani, direttrice dell’Ong “Controllo cittadino”, con doppia cittadinanza venezuelana e spagnola. È stata arrestata il 9 febbraio insieme ad alcuni suoi familiari, poi scarcerati alcuni giorni dopo. È accusata di tradimento, cospirazione, terrorismo e vari reati associativi.

Il 15 febbraio il governo venezuelano ha annunciato di aver sospeso le attività dell’ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite, che aveva preso posizione contro l’arresto di Rocío San Miguel.

Un altro difensore dei diritti umani, Javier Tarazona, direttore dell’Ong “Fundaredes”, è in carcere dal luglio 2021 e rischia un processo iniquo solo per essersi occupati di diritti umani.

Amnesty International ha sollecitato il governo venezuelano a scarcerare immediatamente Rocío San Miguel, Javier Tarazona, Rocío San Miguel e tutte le altre persone in carcere per motivi di opinione e a riattivare la collaborazione con gli organismi internazionali che si occupano del monitoraggio dei diritti umani.

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