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Sindacalisti per convenienza, non per passione!

Via scappa dall’ufficio! C’è un direttivo sindacale fondamentale a cui non si può mancare: riunioni, assemblee, discussioni sulle nuove regole, concertazioni, contrattazioni, R.s.u., L.626, patronati, Caf, impicci&imbrogli, questioni "naturalmente" di vita o di morte! Certificate - come vuole la legge - dai direttivi dei vari comparti del pubblico impiego di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e sigle varie.
 
Ma alla fine i conti non tornano: sono stati sfondati - e non di poco - i tetti contrattuali previsti per i "permessi sindacali retribuiti". Tradotto in soldoni, che logicamente gravano come sempre sulla collettività, le varie sigle sindacali dovrebbero risarcire l’erario per un extra di 6 milioni di euro per il 2007 e tanto, tanto di più per il 2008. Paradossale ma vero: gli iscritti al sindacato nella P.A. diminuiscono di anno in anno, ma i permessi e i distacchi si moltiplicano! Secondo i dati trasmessi dalla Funzione Pubblica, il ministero di Brunetta, tanto per intenderci, sarebbe stata sfondato di più di 300 mila ore il monte permessi sindacali retribuito che già è abbastanza generoso, di circa 475 mila ore!
 
Quasi il doppio quindi (anche se i sindacati fanno orecchio da mercante!). Il sospetto è che sistematicamente quei permessi siano stati richiesti e distrattamente vidimati dagli organi direttivi sindacali sulla carta per la loro ragione istituzionale, nella realtà invece per svolgere attività non coperte dalla normativa, per farsi i “fatti propri”, tanto per usare un eufemismo! Comunque, a parte eventuali abusi privati che dovrebbero essere perseguiti secondo legge, l’ipotesi è che più che a una riunione del direttivo i dipendenti pubblici con incarichi sindacali fossero attesi a un congresso o a una manifestazione anche solo a fare numero in sala. Compito ingrato, certo, e forse anche più noioso e faticoso della stessa mansione pubblica ricoperta, ma non si capirebbe il motivo per cui tutto ciò debba sistematicamente avvenire a spese dello Stato.
 
La querelle era già stata sollevata in più di un incontro fra governo e i vertici dei più importanti sindacati, ma poi tutto è tornato, o meglio è stato messo a tacere. D’altra parte quello dell’eccesso nei permessi e distacchi sindacali retribuiti è sempre stato uno dei tanti "mali-italiani" che ha fatto del sindacato... l’altra casta!

Commenti all'articolo

  • Di poetto (---.---.---.175) 19 novembre 2009 22:49

     Può darsi che qualcuno, con i permessi sindacali, ci marci, anche di brutto, ma pensare che lo facciano tutti mi pare un po’ troppo.

    Il vero guaio dei sindacati, e i dipendenti pubblici se ne sono accorti abbondantemente, è che non ottengono, troppo spesso, un risultato utile per il dipendente.

    Anche localmente, si incomincia a sentire una certa resa del sindacato al volere dei vertici aziendali.

    Il ministro Brunetta ha evidenziato l’impressione, in questi ultimi mesi, d’incapacità dei sindacati italiani nell’arginare l’esuberanza di quest’ultimo, l’incapacità di essere una vera e propria controparte che faccia l’interesse del lavoratore.

    Nulla, o poco, è stato fatto per rispondere all’accusa di “fannullonismo”, la cosa più grave è la adozione di tanti provvedimenti, una vera e propria pioggia di provvedimenti, che modificano in modo sensibile la vita di tutti i lavoratori pubblici italiani senza che il sindacato abbia replicato in modo fermo a quelli più “difficili” per il dipendente.


  • Di franca (---.---.---.218) 19 novembre 2009 23:41

    Non screditiamo i sindacati !
    Se qualcuno sbaglia è bene che venga punito ma non dimentichiamo che hanno il compito di difendere i diritti dei lavoratori di fronte alle aziende e a questo governo che li vorrebbero sempre meno incisivi - guarda caso sono riusciti a spaccarli sul contratto nazionale.

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