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 Home page > Attualità > Economia > Anche il liberismo è completamente indifferente all’individuo

Anche il liberismo è completamente indifferente all’individuo

 

La motivazione principale che ha portato al tracollo dei sistemi comunisti è stata la generalizzata perdita di valore dell’individuo come elemento cardine del sistema e l’esaltazione del tutto, nel senso stalinista del termine. Al centro lo sviluppo industriale e ai margini gli individui, che da beneficiari del sistema divengono solo suoi elementi sacrificabili e intercambiabili.

A questo si è contrapposto il sistema liberale e capitalistico che almeno agli inizi ha mantenuto l’importanza del fattore umano, tramite la meritocrazia e la possibilità di emancipazione e mobilità sociale. Insomma ci si è illusi che il liberismo ponesse al centro dell’universo, come una sorta di neo sistema geocentrico, l’uomo.

Pertanto il capitalismo è divenuto il Sistema e non una delle possibili alternative. Generazioni di economisti ci hanno decantato le innumerevoli meraviglie del sistema liberale, alcune effettive altre illusorie, comunque nessuno, tra i pochi che ne hanno sentito la necessità, ha saputo proporre un’alternativa migliore.

Oggi il liberismo sfrenato ha manifestato tutta la sua maestosa noncuranza per l’individuo come tale, proprio come il suo rivale di un tempo ovvero il comunismo dei piani quinquennali. Il liberismo strutturato in società (banche o gruppi industriali) guidati in maniera oligarchica o neo aristocratica da amministratori delegati da decine di milioni di euro all’anno non è molto lontano dal Primo Stato francese alle porte della rivoluzione.

Oggi esattamente come nella Russia di Stalin o nella Francia di Luigi XVI di Borbone, gli individui sono sacrificabili, il popolo è un piccolo dettaglio nel sistema. Quindi licenziare impiegati e operai è cosa del tutto naturale ed eticamente accettata dai detentori del potere economico.

A questo siamo giunti, a questo si è ridotto lo slancio straordinario innescato dalla rivoluzione francese, dai moti della prima metà del XIX secolo e dal lungo e sofferto processo di democratizzazione del mondo occidentale.

Ora sappiamo che il liberismo e i suoi burattinai non si curano affatto dei cittadini, di coloro che dovrebbero detenere il potere in stati democratici, di coloro che con sacrificio e dedizione alimentano il sistema stesso ed ingrassano i noncuranti ed altezzosi top manager. Ora sappiamo che riformare il liberismo con elementi tratti dai punti più avveduti del socialismo è una necessità se non vogliamo piombare per l’ennesima volta nel baratro delle barbarie. 

Commenti all'articolo

  • Di alberto fortuzzi (---.---.---.163) 3 aprile 2009 15:22

    Caro Francesco ti leggo sempre.Il più delle volte sono in totale disaccordo con te, spesso perchè quando esterni delle opinioni , trasmetti la spiacevole impressione di enunciare concetti universali....

    "La motivazione principale che ha portato al tracollo dei sistemi comunisti è stata la generalizzata perdita di valore dell’individuo come elemento cardine del sistema e l’esaltazione del tutto, nel senso stalinista del termine. "

    Adesso tutto voglio fare tranne che impelagarmi in una discussione su Stalin, però ti faccio gentilmente notare che la rivoluzione d’ottobre iniziò in Russia proprio per portare i milioni di contadini ,dimenticati e servi della gleba, in un sistema politico che tenesse conto anche delle loro istanze.
    Il "tracollo dei sistemi comunisti", affermazione che mi suona tanto da "centro di studi geo-politici",è un’appassionante dibattito storico che forse, nota il forse, vedrà un’ombra di soluzione fra 20 30 anni, come tutti i dibatti storici...mi sembra un pò prematuro individuarne la causa nel tuo enunciato.
    Non mettendo in alcun dubbio la tua preparazione , o ancora meno , le tue opinioni , mi permetto di consigliarti di essere più prolisso in alcuni "passaggi" difficili, chiarendo di più il tuo pensiero lo renderai anche più condivisibile.
    Con stima,

    Alberto Fortuzzi

  • Di Francesco Rossolini (---.---.---.103) 4 aprile 2009 00:31

     Sono molto contento del fatto che tu legga ciò che scrivo e che intervenga con le tue opinioni.

    In questo caso però le tue obiezioni mi sembrano infondate o comunque non pertinenti. Lo stalinismo ha poco a che fare con gli ideali rivoluzionari del 1917. Poi per quale bizzarro motivo si dovrebbero attendere 20 o 30 anni per dare un giudizio attendibile sui regimi comunisti? Allora dovremmo utilizzare lo stesso criterio anche con il nazismo ed attendere una trentina d’anni prima di condannare i suoi orrori? Forse le decine di milioni di morti fatte dai totalitarismi del XX secolo e la mole sterminata di fonti di ogni genere che abbiamo a disposizione non sono sufficienti per trarre le dovute conclusioni? 




    • Di alberto fortuzzi (---.---.---.163) 4 aprile 2009 12:56

      Caro Francesco, non ho mai ( rileggere il mio commento prego) confrontato Stalin con gli ideali rivoluzionari del 17.
      La storiografia è una delle discipline più complesse dello scibile umano, come tu stesso comprendi ci sono quantità enormi di fonti da vagliare.Mi accorgo dai tuoi commenti che quella storiografica non è una disciplina a te nota, ti faccio un esempio pratico: esiste un dibattito circa la reale percezione da parte dell’amministrazione Roosevelt dell’imminente attacco giapponese a Pearl Harbor.Esistono diverse posizioni , ma sostanzialmente il dibattito proseguirà finchè rimarranno fonti registrate ( sappiamo che ci sono)ma segretate, molte di queste, seppellite negli archivi del Dipartimento di Stato ,rimarranno tali ancora per qualche anno.Fino a che non saranno vagliate non ci si può pronunciare completamente sull’argomento.
      Da qui il dibattito in corso....
      Altro esempio:per anni abbiamo convissuto con l’idea che a Portella della Ginestra fosse stato Salvatore Giuliano a sparare sui braccianti,oggi, grazie all’indefesso lavoro di storici nostrani è quasi certa la presenza in situ di Borghese, come vedi un capitolo importante delle nostra storia va riscritto dopo tantissimi anni...
      La condanna morale di un regime o di un epoca non rientrano nell’attività della storiografia.
      Attribuire una causa alla caduta del regime sovietico( mi risulta ci siano ancora un paio di "sistemi comunisti" in piedi)al tuo enunciato:"La motivazione principale che ha portato al tracollo dei sistemi comunisti è stata la generalizzata perdita di valore dell’individuo come elemento cardine del sistema e l’esaltazione del tutto, nel senso stalinista del termine." mi sembra poco" storiografico".Circa il tuo personale giudizio su tali "sistemi" non ci metto bocca , ma non confondere questo con un enunciato universale.
      Ti faccio anche notare che quando il regime sovietico crollò di stalinismo in giro non è che ce ne fosse molto...
      Ciaociao
      Alberto Fortuzzi

    • Di Francesco Rossolini (---.---.---.103) 4 aprile 2009 13:20

      Oltre che ignorante, nel senso letterale del termine, sei anche saccente e questo è peggio, molto peggio.

      Non hai idea di che cosa sia la storia e vieni a farmi al lezioncina. Ma per cortesia. 

      Se hai un qualche residuo di dignità evita di continuare a scrivere fandonie in coda ai miei articoli.

      Grazie.

  • Di alberto fortuzzi (---.---.---.163) 4 aprile 2009 15:25

    Un pò meno caro di prima Francesco,non sento il bisogno di insultarti.
    Non sò perchè tu lo avverta....Se ti sono sembrato saccente , ti chiedo scusa , volevo solo dare un maggiore sostegno alle mie idee.
    Mi sarebbe piaciuto continuare una serena discussione con te, ma come dire, avverto un ’ostilità nei miei confronti.Il tuo mi sembra un’atteggiamento più da "commentatore folle" (quelli che postano castronerie nei commenti) che da redattore.Ho il sospetto che la tua reazione derivi dall’evidente mancanza di argomentazioni plausibili.Ti prego spiegami dove sono stato ignorante e sottolineami ,per favore, dove la mia posizione sia censurabile perchè sbagliata e non dove ,come penso , semplicemente da te non condivisibile.
    Aggiungo che il confronto fra i tuoi due commenti evidenzi una notevole ipocrisia, prima ti dici contento del fatto che ti leggo , poi mi dai dell’ignorante.
    Rilevo altresi che non hai portato , nel commento come nell’articolo , un solo argomento a sostegno delle tue idee, difettuccio che appare evidente a chi come me ti legge....sempre.
    Rilevo anche che il tuo è il tipico atteggiamento di chi non è sicuro delle proprie convinzioni...

    Se non riesci a sopportare lo stress di commenti a te non favorevoli, ancorchè come il mio precedente ,costruttivi,( non c’è nulla di male in questo , non siamo tutti uguali)perchè non ti crei un bel blog?
    Un lettore l’hai già trovato, lo sai che ti leggo....sempre.
    Ho anche riletto il commento da me postato per vedere di capire se potevo in qualche modo aver urtato involontariamente la tua suscettibilità , ma non ho trovato nulla da giustificare queste poco eleganti offese(ignorante , saccente) chiariscimi prego .....
    Circa la dignità delle persone dovresti andarci un pò più cauto non è la stessa cosa che scambiarsi un paio di colorite definizioni e ti avverto che quando è postato l’articolo non è più tuo o di altri ma di tutti, quindi mi sento giustificato a scriverci quello che mi pare.....
    Anche se con un pò meno di stima di prima , sempre tuo affezzionato lettore...
    Alberto Fortuzzi

  • Di Francesco Rossolini (---.---.---.103) 4 aprile 2009 16:28

    Caro Alberto, non è il fatto dei commenti più o meno favorevoli, ci mancherebbe altro. Per fortuna non ho la pretesa di detenere la verità assoluta anzi i commenti negativi servono a mettersi in discussione. Ciò che mi ha disturbato molto è il tuo modo di commentare che mi è apparso celante illazioni gratuite, ed il mio commento ben poco educato di prima deriva da questo. Dato che sono uno storico, insegno discipline storiche e scrivo saggi basati sulla scrupolosa ricerca delle fonti alcune tue critiche mi hanno fatto sobbalzare sulla sedia. Credo di aver letto almeno un centinaio di pubblicazioni e montagne di documenti sull’involuzione dei sistemi comunisti, oltre ad aver ascoltato le opinioni di molti degli storici più ferrati in materia, quindi una qualche conoscenza dei fatti dovrei pur averla. 

    Comunque ho l’impressione che questo attrito sia il frutto di una serie di fraintendimenti quindi credo sia proprio il caso di seppellire l’ascia di guerra.

    Spero di poterti incontrare di persona ad un futuro incontro di AgoraVox, come quello che c’è stato a Roma, dato che il freddo rapporto informatico in certi casi non aiuta.

    Un saluto

     

  • Di (---.---.---.163) 4 aprile 2009 17:40

    Ridiventato Caro Francesco, non sono laureato in Storia , non ho dato tutti gli esami...chissà che un giorno mi torni la voglia di studiare .
    Volevo,quando ancora frequentavo, specializzarmi nell’esegesi delle fonti....
    Da quello probabilmente nasce la mia peculiare visione storica...
    Ti prego però di credermi quando affermo che la verifica del materiale riguardante la caduta del regime sovietico è ancora di la da venire.
    Circa la "lezioncina" adesso ti do ragione...non potevo sapere, cercavo solo di spiegarmi e tu sai che non è cosi facile con i profani.
    Però non pensare di avermi ammorbidito smiley sono un lettore esigente e ti dovrai guadagnare la paga...adesso che so che sei pure storico dovrai raddoppiare gli sforzi smiley
    Articoli esaustivi e articolati sono un piacere per la mente, non ti avrei rivolto quei commenti se non avessi intuito la tua preparazione , non è la prima volta che nei commenti sui tuoi articoli ti chiedo di essere più prolisso, ma te lo chiedo da lettore di Agoravox , non da storico...Non ho dubbi che capirai la mia fregola .
    Hai una produzione invidiabile e offri ottimi spunti ma spesso li esaurisci in poche righe ,è frustrante.
    Capici che non è una critica?
    Grazie dell’invito ma temo che il mio vivere a Milano mi renda difficile essere agli incontri pubblici, ma non sai quanto mi piacerebbe ..chissà.
    Ciaociao

    Alberto Fortuzzi

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