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Sansonetti, eroe della resistencia electrica

 

Forse è il caso di chiedere alcune cose, al simpatico Sansonetti. E’ così divertente, e al contempo imbarazzante, assistere quasi giornalmente alla riedizione personalissima della sporca mano gramsciana. Sporcata con la faccia altrove, ovvio: schifata. Tuttavia, sommaria antologia del meglio e del peggio del suo editoriale di sabato.

Oggi (sabato ndr) si va in piazza per la libertà di stampa. Giusto, bene. Certo, dopo la messa in onda, l’altra sera, di Annozero – fuoco di fila di voci, accuse, spiate, storie di letto, eccetera eccetera, contro la vita privata del premier – sarà dura sostenere che l’Italia è un paese dove non c’è libertà di stampa.

La libertà di stampa e di informazione è una cosa seria, richiederebbe un impegno serio, che vada oltre le stesse appartenenze politiche. Libertà di informazione vuol dire poter uscire dalla morsa del berlusconismo e santorismo, ma purtroppo oggi non è così.Santoro – che insieme a pochi altri monopolizza la Tv di opposizione – aiuta in tutti i modi il governo, tacendo i grandi problemi che l’Italia ha di fronte, e continuando in modo ossessivo e ormai noiosissimo a sostenere che in fondo l’unico problema di Berlusconi è un certo priapismo (priapismo: tendenza nel maschio ad avere un eccesso di attività sessuale; Priapo, nella leggenda, era un satiro con il pene sempre in erezione).

La Tv spazzatura è un genere molto diffuso nella Tv americana, e qualunque esperto potrebbe confermare che Annozero rientra in quella categoria. Nessuno può ragionevolmente sostenere che sia Tv di qualità. E allora? Voi pensate che nel 2009 si possa pensare a una televisione libera che rifiuti i programmi spazzatura? Sarebbe un disastro.

A Santoro interessava solo che schizzasse qualcosa contro Belrusconi. Punto. (Devo dire, per inciso, che l’altro giornalista di destra, Maurizio Porro, è stato molto più civile. Quasi l’unica presenza civile nella trasmissione).

 

Travaglio ci ha parlato dell’America, immagino senza aver mai letto un giornale americano.

Riusciremo noi giornalisti a prenderne atto, a farci sentire, a ribellarci, a mandare a quale paese lo strapotere di Mediaset, a imporre la fine del conflitto di interessi, e a liberarci da quelli che pretendono che noi ci schieriamo con loro e non sono disposti a mettere in discussione neanche un etto del loro potere e del loro disegno – oppressivo, padronale – di società e di mercato? Non so se ci riusciremo.

Augurando al giornale da lui diretto una sostanziale perdita di copie (così, non posso?), e ringraziandolo per le delucidazioni in merito al Priapismo (ovvio che ne sappia, non ne dubitavo), al giornalismo americano e alla Tv spazzatura, mi viene, saccente, da chiedergli:

 

chi ha obbligato, sua signoria, a considerarti di sinistra? Chi gli ha chiesto di fondare un giornale che reputa di sinistra? Chi ha avuto la premura di scrivergli frasi del tipo: se Annozero va in onda allora la libertà di stampa non è in pericolo? Cicchitto? Gasparri? Mentre Feltri titola “Chiudetelo e basta!”? Ancora: se il programma di Santoro è una farsa, i suoi effetti solamente nocivi, il livello professionale della trasmissione misero, cosa ha spinto lor signori a piazzare il video di Carl Bernstein ad Annozero in Homepage? Deve esserci un errore, lei gli occhiali, li adagi sul ciuffo e prenda in mano la tastiera. Lavandosela.

altro

Se davvero vuol combattere l’ostruzionismo mediatico causato anche dalla mole-Mediaset, ci spiega cosa ci faceva, sprezzante, in piazza a Roma e al telefono col Tg4, compulsivamente chino a Ostellino e Fede che le riconoscevano il ruolo del comunista buono? E ancora: se la sua testata è giovane e indipendente, come dice, come può permettersi – a pochi mesi –d’avere un settimanale, un portale, di uscire ogni santo giorno in edicola, lunedì compreso? Cosa ha comprato? Chi? Cosa ha venduto? Posso suggerire? Stia tranquillo e tenga il cachemire: per me rimane un eroe.
U’

Commenti all'articolo

  • Di STEFANIA (---.---.---.20) 6 ottobre 2009 16:53

    Bell’articolo , condivido pienamente le tue osservazioni
    e a proposito delle tue domande lfinali , forse qualche risposta la puoi trovare in questo articolo : http://www.terranews.it/news/2009/10/quello-strano-amore-de-l%E2%80%99altro-i-bambini

    che tratta un argomento diverso dal tuo che ha proposto da sansonetti (il minuscolo non è una svista) 
    ma in fondo , all’ultimo paragrafo dell’articolo , si legge :

    I soldi del quotidiano

    Il Broadcasting Innovation Group (big), la società editrice del giornale, si dice sia sostenuta da cooperative e piccoli imprenditori vicini alla ex-rifondazione romana, ma in particolare all’assessore al Lavoro alla provincia di Roma, Massimiliano Smeriglio, e di un suo sodale Luciano Ummarino. Smeriglio ha fortemente voluto il giornale, che doveva servire a rafforzare il suo ruolo politico in Sl. Dei soci di Sansonetti però si sa pochissimo. Si sa che sono cooperative fornitrici di servizi all’amministrazione pubblica. Si sa, per esempio, che ci sono imprese che hanno rapporti con l’Ama. Ma sul nesso tra la presenza di numerosi fascisti ( fatto che ha irritato lo stesso Ummarino) sulle pagine de l’Altro, il sostegno dell’Ama al giornale, e la nomina di un ex-picchiatore all’azienda dei rifiuti ci sono solo congetture. Sansonetti i suoi finanziatori non li ha mai presentati al pubblico.

     

    La cartina di tornasole dei finanziamenti sono le pagine pubblicitarie. La pubblicità del gruppo di Sinistra e libertà alla provincia parla di Smeriglio. Ma quello che è meno noto ai più è il ruolo di Maurizio Zipponi. Ex sindacalista Fiom, ex responsabile del lavoro di Rifondazione prima della scissione, approdato all’Idv di Di Pietro alle ultime europee, sebbene non eletto. Zipponi è uno dei finanziatori principali di Sansonetti, si parla di oltre mezzo milione di euro di contratti pubblicitari. Ai lettori attenti non è infatti sfuggita l’indulgenza di Sansonetti verso l’Idv. Almeno fino a poche settimane fa. L’uscita del Fatto potrebbe aver cambiato le cose e allontanato Zipponi dall’Altro. Il quadro complessivo resta assai nebuloso. Su l’Altro scrivono più fascisti che sul Secolo, s’inneggia al nucleare e agli Ogm più del Sole 24 Ore, si attacca la sinistra più che su Libero. Ora si apre al tema della pedofilia “consensuale”. Con i soldi di piccole cooperative? Un vero mistero.


    Ciao

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