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Il Capo dello Stato polacco Kaczynski ha firmato il trattato di Lisbona

Ora isolato nel suo "no", ma da oggi è un " ni" romane solamente il ceco Vaclav Klaus che continua a tenere in scacco mezzo miliardo di cittadini europei.

Solenne firma sabato a mezzogiorno in punto a Varsavia alla presenza delle massime cariche istituzionali dell’Unione europea come il presidente della Commissione José Barroso, quello del Consiglio, lo svedese Fredrik Reinfeldt (la Svezia detiene la presidenza di turno dell’Unione), e quello dell’Europarlamento, il neoeletto polacco Jerzy Buzek: il Capo dello Stato della Polonia Lech Kaczynski ha finalmente firmato il Trattato di Lisbona. Keczynski per molto tempo ha tenuto l’intera Europa in scacco, poi improvvisamente mercoledì scorso da Bucarest, dove si trovava in visita di stato, ha annunciato di essersi deciso a siglare la carta fondamentale per il funzionamento delle istituzioni comunitarie partorita nella capitale lusitana dopo la bocciatura dell’ambiziosa Costituzione voluta dalla commissione speciale presieduta dal francese Giscard d’Estaing.


Certamente dopo aver conosciuto i risultati del referendum irlandese, che con una larga maggioranza ha approvato il trattato, per Kaczynski sarebbe risultato molto imbarazzante ed ingiustificato un ulteriore rifiuto alla firma. La Polonia infatti, al pari della Gran Bretagna, sinora ha ottenuto tantissimo dall’Unione europea, non tutte le clausole del trattato infatti sono ad essa applicabili, e la minaccia avanzata dagli altri 25 membri, che già avevano ratificato Lisbona, di lasciare Varsavia fuori dalla porta degli investimenti europei deve aver indotto Kaczynski, che nel paese non gode più della popolarità di cui beneficiava al momento della sua elezione, a più miti consigli. Ora l’unico ribelle è rimasto il Presidente ceco Vaclav Klaus, dichiarato euro-scettico, che sinora si era rifiutato addirittura di negoziare con la presidenza di turno svedese la firma. Sabato, a sorpresa Klaus ha chiamato Reinfeldt e gli ha chiesto l’applicazione della clausola "Opting Out" in materia di Diritti fondamentali come condizione per ratificare la Carta di Lisbona. Al prossimo Consiglio europeo dunque anche alla Cechia dovrebbero essere applicate le medesime condizioni previste per Gran Bretagna e Polonia cioè la non applicazione dell’allegato più importante al Trattato. Cechia e Polonia dopo aver faticosamente recuperato la propria sovranità dopo cinquant’anni di dittatura filo- sovietica dunque ancora non si fidano di Bruxelles e dei partner occidentali.

Il demagogismo populista che però contrassegna alcuni rappresentanti della classe politica di quei due paesi non è comunque garanzia di sviluppo per Praga e Varsavia che, qualora acconsentissero senza bizze frequenti a seguire i più navigati partner occidentali, potrebbero invece trarre benefici incommensurabili dalla piena integrazione che vuol dire anche e soprattutto adozione dell’Euro in tempi relativamente brevi. Oggi questo principio è stato sposato da Varsavia, a breve Bruxelles spera lo sarà anche da Praga.

 

Commenti all'articolo

  • Di dd (---.---.---.159) 12 ottobre 2009 19:24

    Io ti invito ad andare a leggerti che cos’è veramente il trattato di Lisbona, che ruolo svolge, in mezzo a quale processo si immette e perchè ci sono persone che non lo vogliono.
    Chi decide in Europa delle nostre vite? chi li ha eletti? Chi sono cmq queste persone? di che corporazioni, multinazionali, Poteri appartengono i membri di questo Parlamento? Sai cosa volgiono fare riguardo al cibo, l’acqua, l’energia,l’informazione, la libertà e riguardo a tutti gli aspetti della nostra vita questi individui? Lo sai?
    Sei sicuro di sapere?
    E’ arrivato il momento di cominciare a riflettere veramente su chi veramente governa le nostre vite e decide per noi...almeno riflettere un pò, non mi sembra una cosa tanto sbagliata....
    Sono sotto scacco d Vaclav Klaus? e chi seo? io vivo in Italia e non me sbatte niente di chi è quest’uomo.
    Ma vi rendete almeno un pò conto in che termini si ragiona ora? Io dovrei essere sotto scacco da chi? da uno che magari non vuole che il suo paese sia governato da altri? MA leggetevi un pò cosa è il Trattato di Lisbona prima di parlare e trasmettere informazioni inconsciamente di parte. E poi siamo felici per il no al Lodo Alfano. E nessuno si preoccupa del trattato di Lisbona (personalmente non mi interessa neanche la Costituzione, mi interessano solo da chi saranno regolamentati i grandi temi come il cibo, l’acqua e quelli sopracitati e come saranno regolamentati visto che basta un pò leggere in giro per capire cosa sta succedendo).
    Siamo ancora tanto indietro nel capire cosa il Potere ci sta nascondendo e quali sono le sue reali intenzioni....

    • Di Alba Kan (---.---.---.37) 12 ottobre 2009 22:15

      L’informazione è una merce rara nel regime totalitario in cui viviamo...

      Il lavaggio del cervello ai giornalisti arriva anche su internet: l’unico capo di stato che ha un po’ di rispetto per i cittadini viene messo alla gogna perchè non si conforma alla dittatura europeista.

      "ha finalmente firmato il Trattato di Lisbona"
      Quando leggo queste cose mi rendo conto di quanto sia potente la propagada e la disinformazione!

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