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 Home page > Attualità > Politica > Urlano al premier "la legge è uguale per tutti". Denunciati

Urlano al premier "la legge è uguale per tutti". Denunciati

Denunciati per vilipendio. Come Umberto Bossi. Reato depenalizzato. Sanzione pecuniaria o poltrona ministeriale.

Sei persone identificate e denunciate per "vilipendio ed oltraggio a carica istituzionale".

Un gruppo di giovani, tra i 25 ed i 35 anni, 2 ragazze e 4 ragazzi, hanno trascorso le ultime ore della serata del 7 in compagnia degli agenti di Polizia al Commissariato Trevi.

E’ quanto riportato sulle pagine del Corriere della Sera.

Una giornata che il premier ha vissuto con i nervi a fior di pelle.

Prima la decisione della Consulta di annullare il Lodo Alfano, poi questi 6 contestatori a gridargli, all’entrata ed all’uscita di Palazzo Venezia "in galera, in galera. La legge è uguale per tutti".

Vilipendio ed oltraggio.

Reati gravi, per i quali in passato si rischiava fino a 3 anni di reclusione.

In alcuni casi la condanna è divenuta esemplare: un posto da MINISTRO della Repubblica.

"Are you jocking?" Potrebbe chiedersi un ignavo turista della democrazia... 

Niente affatto.



Chi ha una memoria buona se lo ricorda. Gli altri comunque lo possono facilmente riscontrare, nelle infinite maglie della Rete.

L’onorevole Umberto Bossi, già Senatore e Deputato, il 14 settembre 1997 venne sorpreso a dichiarare, dapprima rivolto ad una signora che esponeva il tricolore: "il tricolore lo metta al cesso, signora".

Non contento il Senatùr tenne ad aggiungere, sempre pubblicamente: "ho ordinato un camion di carta igienica tricolore personalmente, visto che c’è un magistrato che dice che non posso avere la carta igienica tricolore".

Venne denunciato per VILIPENDIO ALLA BANDIERA. Si ricorse alla Camera che, nel gennaio 2002, NON CONCESSE L’AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE.

All’epoca, come oggi, Umberto Bossi era MINISTRO delle Riforme.
 
Anche all’ora, come oggi, la CONSULTA annullò la delibera di insindacabilità parlamentare.

Il senatore Umberto Bossi, poiché nel frattempo (2006) si era intervenuti con una depenalizzazione del reato di opinione, potè convertire la propria pena da detentiva a pecuniaria. Risolvendo la questione con 3mila euro di multa.

Probabilmente ANCHE LE 6 PERSONE ieri identificate fuori Palazzo Venezia godranno dello stesso beneficio.

E potranno cavarsela con una sanzione amministrativa.

Rimane tuttavia incerta l’ipotesi di una futura candidatura a MINISTRO delle Riforme...

Commenti all'articolo

  • Di Aurora (---.---.---.229) 9 ottobre 2009 18:38

    ... e quale sarebbe il vilipendio compiuto dai ragazzi?
    non vedo alcuna possibilità di condanna.

    • Di illupodeicieli.leonardo.it (---.---.---.50) 9 ottobre 2009 19:51

      Il brutto cara Aurora sta secondo me nel clma che di fatto si crea. Quelle persone,quei giovani, avranno passato un brutto quarto d’ora, e alcuni di certo avranno paura in futuro di esprimere le proprie opinioni.Come avviene da qualche tempo nel web dove,troppo spesso ci si trattiene nell’esprimere opinioni sulla realtà locale, a meno di non essere protetti,ma anche lì partono o si minacciano querele:invece tanti esprimono giudizi verso persone o politici o vip stranieri,opinioni che se rivolte appunto a nostri connazionali, forse sarebbero passibili di denuncia o di querela (salvo poi ritirarla). Ricordiamoci anche di quando lo definirono Puffone e di come si indignò e gridò (in perfetto stile sgarbiano) di prendere i nomi di tutti, di prendere le generalità a tutti. Questo solo per ricordarci con chi abbiamo a che fare.Lo scopo è quello di tenere a bada le persone affinchè chi la pensa come lui non cambi opinione,non pensi e non rifletta.

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