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Stilata la classifica delle migliori Università del Mondo: Italia mai così male

 

Come ogni anno Times Higher Education ha stilato la classifica delle migliori Università del mondo tenendo conto di molteplici parametri, che dovrebbero rappresentare la migliore formazione e di conseguenza le migliori possibilità d’inserirsi nel mercato del lavoro. Harvard mantiene il primo posto seguita più o meno da vicino da Cambridge, Oxford e dal M.I.T. (link della lista completa a fine pagina).

Anche nelle edizioni precedenti l’Italia non ha mai brillato particolarmente ma quest’anno nelle prime 100 Università del Mondo non ce n’è neanche una del Bel Paese. La migliore delle Italiane è l’Università di Bologna che occupa la posizione 174.

In controtendenza rispetto alle Università Europee che guadagnano posizioni anno dopo anno, l’Italia rimane il fanalino di coda proprio nel fondamentale settore della formazione universitaria.

Le motivazioni di tale pochezza sono ben conosciute ma irrisolte. La mancanza di fondi nella ricerca è la causa principale, in Italia si investe molto poco nell’istruzione, ma fattori correlati come il discredito dato ai Docenti di ogni ordine e grado ed il misero trattamento economico, portano i migliori professori o a cambiare Nazione o a cambiare mestiere.

Poi c’è la vecchia ed irrisolta “tragedia sociale” del nepotismo o della coaptazione negli Atenei Italiani. Non c’è concorso che non sia fatto ad personam, non esiste la meritocrazia, manca la parità tra i sessi e non c’è nessuna verifica reale del rendimento degli Ordinari.

Insomma i problemi nell’Università Italiana abbondano, come del resto in tutto il sistema scuola, per risolverli occorre rendere la posizione di Docente realmente meritocratica ma soprattutto investire massicciamente sulle infrastrutture come laboratori, aule, case per gli studenti e biblioteche.

La lista delle 100 migliori Università del Mondo è consultabile a questa pagina: link

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.183) 8 ottobre 2009 12:05
    Damiano Mazzotti

    Per fortuna la vera cultura è qualcosa che si costruisce personalmente...

    Bisognerebbe però considerare che anche l’editoria viene controllata indirettamente dai partiti...

    Comunque nonostante tutto l’università italiana fornisce ancora una buona preparazione teorica di base, che consente a molti ragazzi di avere successo nelle università straniere... 

  • Di pv21 (---.---.---.60) 8 ottobre 2009 19:34

    Si continua a parla re di riforme (mezzo forbici) e mai di Rigenerazione della Scuola. Ecco i risultati!!
    (c’è di più => http://forum.wineuropa.it

  • Di (---.---.---.176) 11 ottobre 2009 07:10

    Ho ricordi universitari degli anni ottanta (se scrivessi quasi trent’anni fa farebbe più impressione) e la situazione a Roma per un fuorisede non particolarmente agiato era questa:

     biblioteche con orari impossibili, le poche con orari decenti sovraffollate;

     aule sovraffollate;

     durata delle file a mensa un’ora ed anche più nelle ore di punta;

     case dello studente ridicole ed insufficienti;

     estrema stiticheza dei docenti a produrre libri di testo;

     ecc. ecc.
    Il successo maggiore nel compiere un corso di laurea era non tanto la laurea stessa quanto conservare la propria sanità mentale.
    Chissà come ci classificava all’epoca il Times Higher Education. 
    Leggendo la/le classifiche credo peraltro che se la classifica l’avesse stilata l’Istituto dell’Educazione Superiore della Padania sarebbe risultata prima Abbiategrasso, seconda Cernusco sul Naviglio, 2.000.000.000-esima Roma smiley
     

  • Di Kinky (---.---.---.167) 11 ottobre 2009 11:45

    Bisogna vedere stò Times Higher Education pinco pallino chi è e cosa fa....

    Già una cosa che suona angflofona mi da qualche dubbio sulla veridicità e imparzialità della classifica.

    Chi gioca in casa vince facile (a parte la qualità indiscussa di alcuni Atenei di chiara fama).

    Perchè noi italiani non proviamo a stilare un elenco con le migliori Università del mondo?

    A prescindere dall’intelligenza individuale, i nostri cervelli sono i migliori al mondo. Ci sarà un perchè, che dite?

  • Di Cippet (---.---.---.250) 11 ottobre 2009 19:44

    Questa valutazione negativa è in gran parte spiegabile con il fatto che in Italia la gestione della didattica è a livello di Facoltà e quella della ricerca a livello di Dipartimenti.

    In ogni Università ci sono tante facoltà (buone e cattive) e tanti dipartimenti (buoni e cattivi). Quindi il punteggio globale delle università è sostanzialmente "medio". Molto difficile che spuntino delle eccellenze in questo modo.

    Ciononostante se si facessero classifiche per dipartimento o anche per facoltà, sono convinto che comparirebbero sedi italiane nelle prime 20 posizioni.

  • Di Cippet (---.---.---.250) 11 ottobre 2009 19:48

    ...inoltre nella classifica —per dire— non c’è la Scuola Normale Superiore di Pisa, che non sarà una università vera e propria, ma certamente è rappresentativa della nostra eccellenza.

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