• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Mondo > Obama sfida a testa alta i grandi della sanità ed i miopi ultra (...)

Obama sfida a testa alta i grandi della sanità ed i miopi ultra conservatori

 

Il presidente Obama, nonostante le molte pressioni fatte dai grandi della sanità per spaccare il consenso e dar vista allo scompiglio, sfida apertamente il lato oscuro degli USA e si batte per la sua riforma sanitaria.

Con argomentazioni degne dei migliori oratori romani e con grande senso di responsabilità il presidente Obama si è battuto per dar il via alla più importante riforma sanitaria degli Stati Uniti. L’argomentazione più importante rivolta al congresso ed agli statunitensi più ostili è stata la constatazione che gli USA siano in verità l’unica democrazia senza un sistema sanitario universale.

Ed in effetti la sanità in USA è praticamente quasi del tutto privata, ci sono delle strutture pubbliche ma non garantiscono un livello adeguato di assistenza. Per poter accedere alle costose cure private è necessario possedere una buona assicurazione sanitaria.

Un’assicurazione di alto livello che garantisca la copertura anche in presenza di patologie gravi, quindi che abbia dei massimali elevati, può costare tranquillamente fino a 3000$ al mese.

È lampante che solo una piccola percentuale degli statunitensi possa permettersi un’assicurazione di alto livello, la maggior parte dei lavoratori possiede assicurazioni stipulate dall’azienda dove prestano servizio che garantiscono una linea di prestazioni basilari senza però coprire i costi elevatissimi necessari per curare le patologie più gravi.

La riforma di Obama, che prevede una spesa complessiva di 900 miliardi di $ in 10 anni, è volta a garantire che tutti possano avere un’assicurazione perlomeno adeguata, senza però limitare la possibilità dei singoli di continuare a stipulare assicurazioni a pagamento che garantiscano una copertura maggiore.

La proposta è senza dubbio assennata, addirittura scontata agli occhi di noi europei abituati da sempre ad un sistema sanitario universale basato sull’evoluzione dei vecchi principi del mutuo soccorso, ovvero tutti i lavoratori pagano una “piccola” quota mensile che serve a curare gratuitamente qualsiasi cittadino necessiti di cure mediche.

Ora non è pensabile riformare in quest’ultimo senso il sistema sanitario USA, monopolizzato dai giganti della sanità privata, ma garantire l’accesso al sistema anche ai meno abbienti, permettendo loro di stipulare delle polizze che altrimenti non potrebbero permettersi, è senza dubbio un compromesso accettabile.

I dati ufficiali USA parlano di circa 45 milioni di cittadini non assicurati, quindi privi di copertura sanitaria, ma la realtà dei fatti post crisi dovrebbe essere molto più inquietante ed i non assicurati potrebbero essere effettivamente più del doppio.

Obama ha affermato di voler essere l’ultimo presidente a doversi occupare di tale questione. Se la sua riforma dovesse ricevere l’approvazione del Congresso Obama potrebbe essere ricordato come uno dei migliori presidenti USA. 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares