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No-B day, l’Italia che resiste

Un milione di persone in piazza a Roma per il No Berlusconi day è un segno di speranza per l’Italia e per la democrazia. Significa che i cittadini ormai sono capaci di mobilitarsi anche senza i partiti, attraverso internet e i blog. Significa che lo strapotere mediatico, il potere dittatoriale di un solo uomo sui mezzi d’informazione può essere infranto e le verità che lui cerca di nascondere in ogni modo possono sempre essere gridate in piazza.

 Un premier che cerca di sfuggire a un processo di corruzione in cui verrebbe probabilmente condannato emanando leggi a proprio uso e consumo, un premier appena accusato da un pentito di aver avuto rapporti amichevoli con la mafia da prima di entrare in politica, al punto di cospirare con i mafiosi per uccidere giudici e cittadini innocenti, un premier che ovunque vada in Italia viene contestato.

Un premier che in qualsiasi paese democratico al mondo non avrebbe mai potuto candidarsi e comunque a questo punto si sarebbe già dimesso da un pezzo, dopo la sequela di scandali che lo ha investito, non soltanto la corruzione e la mafia ma anche la sua allegra (e ipocrita) vita privata fatta di feste e ragazze disponibili, per non parlare della sua fondamentale incapacità, già dimostrata in due precedenti governi, di fare qualcosa di utile per il paese, che oggi sprofonda nella disoccupazione e nella crisi senza che si veda all’orizzonte una sola misura utile da parte del governo, impegnato soltanto a salvare il capo supremo dai suoi molti peccati

Il No Berlusconi day dimostra che ci sono milioni di italiani che tutte queste cose le sanno: il milione che è sceso in piazza a Roma, decine di migliaia di altri che erano in altre città italiane, i tanti che non hanno potuto partecipare alle manifestazioni ma che hanno scritto sui blog e su internet il loro appoggio all’iniziativa. 

Il No Berlusconi Day naturalmente non può essere un punto di arrivo, non soltanto perché Berlusconi tenterà in tutti i modi di restare al potere, visto che rischia il carcere per corruzione e per mafia, ma anche perché ci sono ancora purtroppo milioni di italiani, plasmati da anni di propaganda televisiva del padrone di Mediaset, che pensano che lui sia fondamentalmente una brava persona e un ottimo statista. Se fosse una brava persona non avrebbe bisogno di attaccare la magistratura e fare leggi per salvarsi dalla giustizia. E se fosse un ottimo statista non avrebbe bisogno di un esercito di servi nell’informazione, televisiva e non, che non fa altro che raccontare storie agli italiani dal mattino alla sera. La maggior parte delle televisioni italiane infatti parlerà il meno possibile di questo giorno, se non per denigrarlo, perché in Italia non c’è più informazione libera da un bel pezzo

Ma nonostante tutto, anche se l’arroganza di Berlusconi cresce giorno dopo giorno, i suoi sforzi per nascondere la verità sul suo passato e sulla sua inconsistenza come leader hanno ogni giorno una nuova crepa e nel paese aumentano i cittadini che non possono più sopportare un simile indegno capo di governo e scendono in piazza per dirlo. Il No Berlusconi day è stato un trionfo per l’Italia che crede davvero nella giustizia, nella libertà, nella Costituzione e nell’uguaglianza. Domani probabilmente Berlusconi sarà ancora presidente del consiglio. La Resistenza continua. 

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