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Mitrovica e i cronici problemi a nord del Kosovo

In Kosovo il nuovo anno è iniziato nel modo più scontato e prevedibile. I giorni a cavallo tra il 2009 e il 2010 sono stati cadenzati da una serie di eventi che hanno spinto la Comunità Internazionale e le istituzioni kosovare a dover intervenire, ognuna dalla propria angolatura, sulle questioni cruciali che da sempre attanagliano il paese. Ricordiamo che nelle ultime tre settimane, il clima è diventato sempre più teso. Bombette, che non avevano nulla a che fare con quelle natalizie, sparatorie e risse, hanno fatto da sfondo al grigio autunno kosovaro. I motivi sempre gli stessi: amministrazione del territorio, indipendenza o meno, gestione delle frontiere a nord del paese. E’ molto probabile che a Maggio, come auspicano i rappresentanti di ICO, si terranno le elezioni locali nella parte nord di Mitrovica. Da questo angolo di visuale, alzare l’attenzione e radicalizzare gli scontri servirebbe a compattare la comunità serba di Mitrovica, in vista, appunto, delle elezioni locali e di una probabile risoluzione dei problemi politico-amministrativi alle frontiere con la Serbia (che non possono più essere posticipati né sottovalutati dalla Comunità Internazionale).


Le istituzioni locali di Pristina, sul terreno delle frontiere, della legalità e del pagamento delle tasse per le merci che entrano in Kosovo, stanno già facendo i conti con le pressioni crescenti dell’opposizione capeggiata da Ramush Haradinaj. Per l’opposizione, che trova sempre più consenso tra i cittadini, il nord del Kosovo non è ancora integrato con il resto del paese e il governo di Pristina non ha ancora una chiara strategia d’azione. Le istituzioni kosovare non sono pronte né capaci di dispiegare le forze di polizia, dissolvere le strutture parallele serbe o semplicemente estendere la loro autorità nel nord come nel resto del Paese. Nel nord del Kosovo la legge e la diplomazia fanno a pugni con una realtà difficile. Per i serbi, giustamente, è ancora in vigore la risoluzione ONU 1244 in forza della quale il Kosovo è riconosciuto come una provincia della Serbia, per gli albanesi, invece, l’intero territorio kosovaro deve essere sotto il potere e controllo delle autorità del nuovo stato indipendente. Come sempre, tra questi due fuochi dovrà intervenire la Comunità Internazionale, ed Eulex in particolar modo. In merito alla spinosa questione di Mitrovica e del nord del Paese ne abbiamo parlato con l’Ambasciatore Michael L. Giffoni che è anche political facilitator tra UE e la parte nord del Kosovo.

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