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Messaggi subliminali: Pm pazzi come Tartaglia, processi troppo lunghi e nelle carceri non c’è più posto

Esiste, al di là dei nostri sguardi e delle nostre coscienze, un mondo che ogni giorno noi Italiani fingiamo quasi non ci appartenga più.
 
Quel mondo è la nostra città, il nostro paese, il nostro quartiere, la nostra strada, ma ora non ne vale più la pena.
 
E quel mondo non ci appartiene più perché piuttosto che sognare un mondo perfetto, ci siamo quasi convinti che nessuno di noi possa essere veramente perfetto.
 
Il pressapochismo ha preso con violenza il sopravvento sulle utopie.
 
Fa male dirlo, ma se l’Italia fosse una camera d’albergo, "Vietato Sognare" sarebbe il cartello da appendere fuori alla sua porta.
 
Nessuno più bussa, a nessuno più importa.
 
Qualcuno mira costantemente alle nostre radici costituzionali, a quei principi che dovrebbero essere basilari e che sono la nostra giustizia e la nostra uguaglianza.
 
Qualcuno mira e bussa: "Toc Toc?"
 
Silenzio. Ma l’Italia non risponde, è in coma.
 
E’ in preda ad uno stato di shock da paradosso.
 
Secondo me il vero paradosso dei vari Minzolini, Berlusconi, Alfano e Ghedini non è il perseguimento di un obiettivo univoco o di una strada comune, il vero paradosso è com’è possibile che un direttore, un premier, un ministro della giustizia ed un avvocato siano sempre e comunque tutti d’accordo.
 
Ma vedendo l’editoriale di Minzolini, credetemi, mi sono chiesto altro.
 
La mia preoccupazione in quel momento non è stato l’editoriale riabilita-Craxi di quell’asservito giornalista, il mio dubbio sinceramente è stato quali conclusioni ne stavano traendo gli italiani in quel momento.
 
Quale ideale di giustizia dovrebbero avere gli Italiani oggi? Se uno su mille riesce sempre a farla franca, convinciamoci che siamo tutti delle merde?
 
Berlusconi oramai è diventato l’alter ego di Catullo, il suo politichese è diventato il sinonimo del famoso carme del poeta latino "Odi et Amo".
 
Chi è contro è "Odi", chi è a favore è "Amo".
 
Ha dichiarato che i Pm sono come Tartaglia: sono pazzi, psicolabili, lanciatori di statuette, generatori di sangue, di odio, di violenza fisica e verbale.

Gli fa la spola il suo avvocato parlamentare Ghedini, tra processi brevi e legittimi impedimenti, quello che non dorme la notte per studiare come riformare la giustizia per "Amo", e mai per "Odi".

Dulcis in fundo si intromette di forza il ministro Alfano, che dichiara lo stato d’emergenza delle carceri sovraffolate, i detenuti che protestano e lui che accoglie le loro richieste, sempre per "Amo" ovvio, mai con "Odi".
 
Mi sembra di assistere ad un continuo ed unico messaggio subliminale: "Pensate, potreste andare in carcere per sbaglio o per colpa, e non potreste trovare posto. Potreste incorrere in un processo lunghissimo con pm pazzissimi, lanciatori di statuette e generatori di sangue, di odio e di violenza."
 
Ecco: se poi in serata siete esausti, dopo una lunga e faticosa giornata di lavoro, se vi chiedeste che razza di Paese è diventato l’Italia, non vi resta che accendere la tv per sorbirvi il soprannaturale TG1: quel notiziario che non dà le notizie, ma quel direttore che dà le direzioni.

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