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 Home page > Attualità > Politica > Meno tasse, più salario: questa la miscela che occorre al motore-italia!

Meno tasse, più salario: questa la miscela che occorre al motore-italia!

 

Le "tasse" non piacciono a nessuno, si sa! Specialmente quando si pagano a fondo perduto, ovvero senza alcun ritorno in termini di prestazioni e servizi, sia per quei cittadini che onestamente, ma di malavoglia, continuano a versarle nelle casse dello Stato, sia per quegli altri che, invece, meno virtuosamente, si sentono autorizzati proprio per questo motivo ad evaderle! Tra le tante imposte che affliggono i piccoli e medi imprenditori l’Irap non è certo una delle più amate, e da questa molti cercano di essere esonerati. La possibilità c’è quando l’attività viene svolta senza una organizzazione autonoma e se non si hanno dipendenti. Inoltre bisogna svolgere la propria attività con beni strumentali di valore modesto. In caso contrario non c’è modo di eliminare questa imposta. Ma cos’è l’Irap. L’I.R.A.P. è un’imposta regionale, a carattere reale ed indeducibile dalle imposte personali sul reddito (Irpef/Irpeg ora Ire/Ires).


L’Irap ha sopresso altre tasse quali Ilor, Iciap, imposta sul patrimonio netto, tassa sulla partita Iva, tassa salute (contributo SSN) e altri contributi minori, tasse di concessione comunali. La base imponibile dell’IRAP è il valore della produzione netta derivante dall’attività esercitata nel territorio della regione. Per le pubbliche autorità e le imprese private a carattere non commerciale, la base dell’imposta è essenzialmente l’ammontare delle retribuzioni. Il gettito dell’Irap va alle Regioni, che lo impiegano nella maggior parte dei casi per finanziare la sanità. In questi giorni, dopo l’abbrogazione dell’ICI, stiamo assistendo alla disputa, all’interno della coalizione di governo, sull’eliminazione o meno dell’Irap che priverebbe l’erario di entrate per oltre 40 miliardi di euro.

Di fronte ad una crisi economica di proporzioni inimmaginabili, tale misura aiuterebbe le aziende a sopravvivere, in attesa di tempi migliori. Ma con un intervento simile, si darebbe solo una boccata di ossigeno alle imprese, senza un effettivo ritorno alla produzione e al relativo consumo dei beni immessi sul mercato. Soltanto una ripartenza dei consumi da parte del ceto medio di questo paese, in assoluto la maggioranza della popolazione italiana, fatta di lavoratori dipendenti e pensionati, ripristinerebbe il ricircolo-virtuoso della "ricchezza". Ma finchè non si darà respiro alle famiglie in difficoltà, con un significativo intervento su salari, mutui e affitti, non ci sarà mai vera ripresa economica. Chi governa questo paese deve mettere benzina, non chiacchiere, nel motore-italia: ridurre le tasse sul reddito fisso (quel cuneo fiscale di cui nessuno, nemmeno i sindacati, parlano più), abbassare la pressione fiscale e burocratica su aziende e imprese, combattere seriamente evasione ed elusione fiscale, agire concretamente sul controllo dei prezzi al consumo! Senza questa "miscela" il motore-italia batte in testa, riparte a singhiozzo, per poi fermarsi di schianto! 

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.158) 3 novembre 2009 19:17

    La nostra è la penisola del tesoro dove non si trovano i soldi per le cose più essenziali. Allora ci dicono di aspettare Fino all’ultimo scudo fiscale e magari ringraziare gli evasori. Se non si trovano le risorse per abbassare (un po’) l’Irap la Crisi - Atto secondo andrà verso un inverno molto freddo per i disoccupati e caldo per la coalizione. (altro ancora => http://forum.wineuropa.it )

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