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Marchionne: "Senza un accordo con i sindacati, Fiat lascerà Chrysler al suo destino"

Queste le parole dell’ad Fiat a margine dell’assemblea di Ubs, a meno di due settimane dalla scadenza dell’ultimatum del Presidente Usa, Barack Obama, che impone alla casa di Torino e a quella di Detroit un accordo sulla fusione entro il 30 aprile.

Secondo Marchionne un accordo con i sindacati americani si rende necessario al fine di arrivare ad un accordo definitivo entro il 30 aprile.

Un accordo, per la verità, tra Chrysler e UAW (United Auto Workers), il maggiore sindacato del settore automobilistico, era gia stato raggiunto a fine febbraio.
Ma le misure adottate erano state definite "insufficienti" anche dallo stesso Obama: si chiedono ai lavoratori addetti maggiori sacrifici.

E la UAW sembra disposta a fare ulteriori concessioni in termini di riduzione del costo dello straordinario, l’eliminazione della monetizzazione dei bonus e la riduzione del costo ordinario del lavoro.

Lo stesso sindacato si spinge oltre, affermando di voler dare la precedenza a Chrysler circa la fusione con Fiat, rispetto a Ford o GM, per la quale sembra ormai aprirsi il baratro della procedura fallimentare.


Per quanto riguarda poi le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi circa un’eventuale nomina dello stesso Sergio Marchionne al vertice di Chrysler, nella veste di amministratore delegato, Bob Nardelli, ceo di Chrysler, fa sapere: <<Saranno il governo americano e Fiat a decidere sulla futura leadership dell’azienda una volta andato in porto l’accordo tra le due case automobilistiche>>.

Alla domanda se Fiat sta pensando ad ulteriori accordi sinergici con altre case automobilistiche, nel caso in cui dovesse sfumare la trattativa con Detroit, Marchionne lascia capire che tutte le porte sono aperte, ed ogni ulteriore possibilità sarà valutata dai vertici aziendali.

Ma sembra che gli ultimi ostacoli stanno per essere definitivamente superati, vista la possibilità di far entrare anche la UAW nella partecipazione azionaria della nuova compagnia che dovrebbe nascere dalla fusione, al fine di compensare i sindacati dal credito nei confronti di Chrysler per quanto concerne il fondo di assistenza sanitario.

Verrebbero invece azzerate le partecipazioni di Cerberus e Daimler, per effetto del piano di ristrutturazione finanziaria.

Il 30 di aprile è ormai una scadenza prossima, ma Fiat fa gia sapere che la cinquecento sbarcherà in nordamerica a cominciare dal prossimo anno: chissà se anche agli americani piacerà viaggiare a bordo della piccola utilitaria made in Italy.

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