• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Religione > La “lectio magistralis” di Benedetto XVI

La “lectio magistralis” di Benedetto XVI

Continua la lectio magistralis di Benedetto XVI sui rapporti fra religione e politica, cominciata con la pubblicazione dell’enciclica Caritas in veritate. Due le recenti occasioni utilizzate dal Pontefice per sviluppare i suoi insegnamenti: la firma del decreto che riconosce le “virtù eroiche” di Papa Pio XII, in una con quello che riconosce le stesse di Papa Giovanni Paolo II, ed il discorso alla Curia romana per gli auguri natalizi.
 
Nell’enciclica ruota intorno alle tre semplici parole Caritas in veritate il distinguere che fa Papa Ratzinger del cittadino dal fedele, pur coincidenti nella stessa persona. Ubi societas ibi jus, ossia dove vi è una società umana lì vi è il diritto, e solo dopo la societas e lo jus comincia il «donare», comincia la caritas; così pure la ricerca del bene comune è esigenza congiunta di giustizia e di carità, restando entrambe queste ultime pur sempre ed assolutamente distinte ed operanti su piani diversi.
 
Questo nell’enciclica. Oggi il chiarimento nel discorso alla Curia: sono lontani gli anni del Medio Evo e della Scolastica, quando per intenderci, come scrive Carmelo Vigna, «l’uomo, sia esso filosofo o letterato, costruttore di città o coltivatore della terra, prete o laico, suddito o re, cavaliere o monaco, viveva costantemente sé stesso e il mondo che lo circondava, interpretava costantemente sé stesso, i fatti, i segni, le dottrine in cui si imbatteva, a partire dalla domanda teologica». Oggi urgono altre domande e la Chiesa non deve cedere alla tentazione di far politica. Ai religiosi viene indicato di interpretare “nel modo giusto” “una laicità positiva” ed alla Chiesa solamente il compito di innescare i processi “pre-politici” finalizzati alla pace ed allo sviluppo.
 
A questo punto, con rigorosa coerenza, il decreto di riconoscimento delle “virtù eroiche” di Papa Pio XII, contro ogni pretesa che Papa Pacelli sia venuto meno ad un obbligo di impegno politico diretto nel contrastare la follia nazista. E ciò pur sempre affermando, nel medesimo discorso di fine anno alla Curia romana, il ricordo della visita allo Yad Vashem, memoriale dell’Olocausto di Gerusalemme, come “un incontro sconvolgente con la crudeltà della colpa umana”.
 
Dunque grande rigore di pensiero ed immensa coerenza del Papa tedesco.
 
Eppure qualcuno pensa che “la Chiesa è l’unica cosa seria che abbiamo in Italia. Soprattutto sul piano politico”; e che “Il vero fondatore della DC è stato Montini”. E’ Paolo Poli, sfegatato “mangiapreti” sul palcoscenico, intervistato da Aldo Cazzullo nel piacevolissimo “L’Italia de noantri – Come siamo diventati tutti meridionali”, editore Mondadori, pagine 176, Euro 18,00. Ci sarà rimasto male l’anomalo eccezionale uomo di teatro nel sentire le parole di Benedetto XVI nel discorso natalizio alla Curia romana.

Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares